I comunisti ci riprovano, Langella (PCdI): ricostruire il partito, contro guerre e Nato per battere il terrorismo
Sabato 14 Novembre 2015 alle 22:15 | 0 commenti
Ricostruire il Partito Comunista, dopo le diaspore del recente passato, per dare una prospettiva politica nazionale di cambiamento della società e dei modelli di sviluppo. Era questo il tema dell'incontro tenutosi oggi sabato 14 novembre al Centro Civico di Villa Lattes, presente Giorgio Langella, segretario regionale dei Comunisti Italiani del Veneto, che insieme a diversi ospiti ha fatto il punto, di fronte ad una sala gremita, sulla situazione internazionale anche alla luce dei tragici fatti di Parigi.
"Si resta attoniti da quello ch è accaduto a Parigi, ma il rischio è quello di abituarsi alla cancellazione dei diritti dei cittadini in cambio della sicurezza" ha detto Langella. "Per battere il terrorismo bisogna gire alla radice, mettendo in discussione l'imperialismo Usa, della Nato che si vuole espandere ad Est, e dell'Unione Europea. Di fronte a tutto questo io sono un partigiano, cioè scelgo una parte: in Siria sto dalla parte di Assad, dalla parte del popolo palestinese, sono nel Donbass contro il governo di Kiev".
Il segretario regionale auspica una ripresa della battaglia sul tema della sovranità nazionale. "E' un valore, che è stato massacrato non solo dalle servitù militari, ma anche da quelle economico-finanziarie. Ci vuole un'alternativa reale di sistema, solo così si può cambiare lo stato delle cose".
Tra gli ospiti Mariella Cao, dei comitati "Gettiamo le basi", attivi in Sardegna contro le installazioni militari americane e italiane che in quella regione hanno poligoni per esercitazioni tra i più grandi d'Europa. "In Sardegna c'è il 60% del demanio militare italiano. Ci hanno rubato la terra, il mare e il cielo, spogliandoci del diritto di decidere della nostra vita".
Aldo Romaro, della Rete dei Comunisti, ha posto poi l'accento sulla necessità di non attardarsi sul vecchio modello del Partito Comunista italiano storico, aggiungendo che una delle priorità di politica estera dei comunisti dovrebbe essere quella di "sabotare il processo di integrazione europea".
"I comunisti devono fare un lavoro di ricostruzione dei fondamenti" ha spiegato infine Luca Cangemi, della direzione nazionale di Rifondazione Comunista, che ha portato l'esperienza dei No Muos, i comitati che si battono contro le installazioni di comunicazione satellitare nella base militare americana di Niscemi. "Ma bisogna darsi in fretta uno sbocco politico, perché i fatti nel mondo stanno accadendo sempre più in fretta".
"Dopo questa discussione sono meno rassegnato di prima" ha concluso Langella al termine dell'incontro, "perché vedo che c'è una possibilità di cambiamento".
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