Hanukkà in piazza sì o no"? Ma anche a Vicenza "No alle sponsorizzazioni"
Venerdi 8 Dicembre 2017 alle 19:20 | 1 commenti
 
				
		A portare Hanukkà nelle piazze del mondo sono stati i Chabad- Lubvatich, un movimento ebraico, parte di una ramificazione dell'ebraismo-chassidico. Ai Lubavitch riconosco molti pregi, tra i quali il fatto che, senza di loro gli ebrei della diaspora avrebbero perso non tutte, ma molte delle tradizioni e poi la grande generosità messa a disposizione di chi ne ha bisogno: chapeau! Poi non mi piacciono altre cose, ma passo sopra perché quello che fanno è encomiabile. Il discusso concetto di accendere le luci della Menorah in una zona pubblica trarrebbe le sue origini dai tempi antichi (ma mettere d'accordo tutti è un'utopia.), le Menoroth erano accese fuori dalle case degli Ebrei e in luoghi pubblici collegati (in copertina Shangai, qui la photo gallery, in fondo* le didascalie).
Oggi, nelle case degli  ebrei (nei paesi dove la sicurezza è ancora accettabile) si accendono le  Menoroth spesso davanti alle finestre con affaccio su strade pubbliche.  Ho deciso di fare un sondaggio personale, perché non riesco a capire  questa "moda" spesso sostenuta anche da Comuni, dove manca la presenza  di Ebrei e vergognosamente da quei comuni che si ricordano delle  festività ebraiche in prossimità delle elezioni. Sia chiaro, ben vengano  i contributi per la donazione di una Menorah (candelabro) per Hanukkà,  intesa come oggetto di un culto diverso ma affine e motivo di reciproca  conoscenza, no alle richieste di persone che si presentano in aziende  per chiedere sponsorizzazioni per organizzare la festa di  Hanukkà... Hanukkà è una festa di gioia sì, ma soprattutto religiosa. Non  può essere scambiata per uno strumento di lavoro o un bancomat!
Sono  rimasta sorpresa dal mio piccolo sondaggio e dalle polemiche che ho  scatenato: la maggior parte degli ebrei ortodossi non è favorevole  all'accensione pubblica, mentre lo sono i non ebrei, gli ebrei  riformisti, i misti e qualche ebreo che diversamente, sarebbe costretto a  passare la Festività da solo e i Lubavitch ovviamente. Assolutamente  contrari gli Hassidici e i Naturei Karta, questi ultimi ostili a  Israele, io riesco con grande fatica a rimanere in contatto con uno di  loro. Per una come me fortemente sionista, mantenere il contatto con un  Naturei è andare contro ogni principio, lo vivo in stato di conflitto,  ma sono una persona che fonda la sua esistenza anche sul concetto di  riconoscenza e a questo Naturei io devo la vita durante la prima  intifada a Gerusalemme. Stop. Di fatto è che la sacralità di una  Festività, sia ebraica o no, la si vive nella sua pienezza e non a  proprio uso e consumo. Hanukkà dura otto giorni e va vissuta interamente  per otto giorni. Riporto alcuni dei commenti, aperti a tutti sulla mia  pagina di Facebook:
Rav. Elia Enrico Richetti, già Rabbino Capo di  Venezia sostiene "Non vedo lo scopo di farlo dove non ci sono Ebrei.  Dove ci sono, fatto salvo il dovere di farlo in famiglia, farlo anche  pubblicamente può servire per combattere l'ignoranza ed il pregiudizio".
Roberto  Israel, Comunità Ebraica di Verona "È sempre un po' difficile dire se è  giusto o sbagliato fare o non fare. Rispondo con i fatti: a Verona l'ho  voluto fare e dopo varie discussioni due anni fa l'ho portata in piazza  delle Erbe vicino alla Comunità. Prima tanti si sono posti la tua  stessa domanda, Paola; ora tutti hanno una risposta".
Yehuda  Abramson, Israele (appartiene a un gruppo Chassid-Hassidico, tosto .)  "Che senso ha una chanukia in piazza a Verona quando non c'è minian? Una  comunità viva, è una comunità con tre minianim al giorno e con almeno  10 uomini che studino in maniera fissa Torah in un posto e soprattutto  con un posto dove si insegni ai bambini a studiare le mishnaiot. Il  resto serve solo a farsi belli davanti ai goyim (non ebrei N.d.R.) e a  credere di avere una vita ebraica".
Io rispondo ".A Verona ha un  senso perché c'è una Comunità ed è questo il concetto espresso dai  più....è una Festa ed ha la sua continuità...ma se la fai in una città  dove non ci sono ebrei, ti poni il "perché", è per Hanukkà o per chi?  Non si vorrà mica abbattere l'antisemitismo o insegnare l'ebraismo con  l'accensione di una candela?".  Ma Yehuda mi incalza "Paola Farina  l'accensione in piazza non ha senso di per se. Non è prevista  dall'halacha è solo una messa in scena pubblica. Detto ciò non ha senso  perché avrebbe molto più senso che la gente si impegnasse ad avere ad  esempio tre minianim al giorno o come minimo tutti i mininanim di  Shabbat ed almeno arvit ogni giorno quando la gente non lavora. Una  comunità ridotta a museo e a "messa della domenica" spostata il sabato,  non ha senso, non è comunità".  Quando ho lanciato il post sulla mia  pagina di facebook "Hanukkà in piazza sì o no" (basta leggere i  commenti) sapevo che prima di accendere le candeline, si sarebbe acceso  il fuoco! Sin da bambina sono stata abituata a Hanukkà atipiche, o di  qua o di là, tra sefarditi e askenaziti, ne serbo un ricordo familiare,  forse annebbiato, ma intimo e molto privato. Poi è arrivato il tempo dei  Lubavitch, dei Naturei Karta (come donna sono una privilegiata, non mi  hanno fatto grandi feste, ma mi hanno accolto), i charedim-haredim; i  riformisti e i moderati (che sono entrati nella mia vita dopo la  galassia religiosa), ma poi sono apparsi di nuovo i religiosi, gli  harladim (ovvero gli haredim che fanno il servizio militare), mi manca  la soddisfazione di incontrare un Satmar e di essere invitata per uno  Shabbat o una Festa a casa sua. Ho pochi ricordi della Festa di Hanukkà,  fatto salvo le festività passate a Colonia dai miei 19 anni in su, a  casa di una lontana parente, ritrovata per caso, senza conoscerne  l'esistenza a una festa di Purim a Parigi negli anni '70. Dei primi anni  della mia vita il ricordo materiale di una vecchia trottola (dreidel) a  quattro lati, decorata con le iniziali in ebraico della dicitura "qui  accadde un grande miracolo", retaggio di quella parte della mia infanzia  ebraica violata e spesso rubata...e la convinzione personale che le  Feste siano ebraiche, cristiane e musulmane non devono mai essere  finalizzate ad usi personali, non devono avere finalità lucrative perché  D-o quando ce le spiega lo fa con passione e gratuitamente! Ed io sono  più per viverle in famiglia o con gli amici più cari che non in piazza.  So benissimo che quando lancio delle discussioni sull'ebraismo vengo  coinvolta in un vortice di commenti, a volte non troppo prosaici...mi  divido tra mille opinioni, consensi e dissensi ed è una delle poche  occasioni in cui io do prova di pazienza. Hannuchà o Channukà o come  altro, secondo le origini viene scritta, è la Festa delle Luci in  ricordo dell'eroica battaglia dei Maccabei nel 165 a.C. e il loro  rientro nel Tempio di Gerusalemme, profanato dai Greci. Un piccolo cenno  a com'è nata in piazza e quando...L'illuminazione della prima Menorah  pubblica risale al 1975, a San Francisco quando Bill Graham (promoter di  concerti, ebreo ovviamente, ma dai miei ricordi non mi sembrava  religioso) fu contattato da Rabbi Chaim Drizin e dal direttore del  programma KQED Zev Putterman e lo fecero con lo scopo di creare un  evento che avvicinasse al Culto la Comunità Ebraica, che si stava troppo  "diasporando". A volte il destino divide, altre unisce, la sua storia  merita un attimo di riflessione: Bill, il cui vero nome era Wolodia  Grajonca, era il figlio minore di una famiglia ebrea di ceto  medio-basso, emigrata in Germania dalla Russia prima della nascita del  nazismo. Il padre morì due mesi dopo la nascita di Wolodia. Sua madre lo  portò con gli altri fratelli in un orfanatrofio a Berlino perché povera  e fu la sua fortuna: fu mandato in Francia prima della Shoà per uno  scambio con gli orfani di fede cristiana (non voglio essere cattiva, ma  secondo me questi scambi erano fatti per proselitismo, si cercava  convincere gli ebrei alla conversione.). La madre di Graham venne uccisa  ad Auschwitz. Delle sue sorelle Rita, Evelyn, Sonja, Ester e Tolla.  Ester sopravvisse allo sterminio di Auschwitz e più tardi si trasferì  negli Stati Uniti, Rita fuggì, prima a Shanghai e poi (dopo la guerra)  negli USA, lavorando come ballerina, alla fine i tre fratelli si  ritrovarono...mai il miracolo del ricongiungimento tra fratelli è  avvenuto prima di mettere la Menorah in piazza, perché D-o è comunque  presente!
1916
1916 (2)
1951 Nuovi Immigrati festeggiano in Israle
2016 Hannukka 1 Pictured here is a candle lighting ceremony for Chanukah
that took place in the Westerbork transit
2016 Hannukka 2 December 1943 A Hanukkah candle lighting ceremony on the
7th night of Hanukkah in the Westerbork transit camp, Netherlands
A Postcard from the Jewish orphanage in Frankfurt am Main The Festival of
Lights Before During and After the Holocaust  Yad Vashem
A Refugee With A Hanukkah Menorah, 1933-1939
AL FRONTE 1916
ALBERO
Austria 1947 Lighting of Hanukkah candles in a DP camp
Auto
Baltimora
Berlino 2
Berlino
BIRRa
Brighton, Sussexx, Inghilterra
Campus Cornel a Ithaca N.Y
cHANNUKà RIFORMISTAs
CHINA
Cin, Shangai
digestiva
Dreidel
Dreidels
Golda meir accende hannukà
HANNUKA 1951 GERUSALEMME
Hannukà e Nutella
Hannukkà papà con figlia
HAWAI
Il Primo Ministro della Repubblica Ceca con il rabbino e sig.ra Barash,
rabbino di Chabad a Praga (Foto Lubavitch.com
In famiglia Haredim
In Famiglia lubavitch
India 2016
Israele
KIEL GERMANIA 1931
Manado
Menorah in Hawaii
miami bis
Miami
MUNBAI INDIA
new york 1
NEW YORK 2
Orphans Of The War Perform At Lindenfels DP Center circa 1940 in the USA
PARIGI
PESCE
Prima Hannukà dopo la guerra
Roma Piazza Bologna
Salisburgo
SAN FRANCISCO
SCARPE
Soldatesse israeliane
Soldati Israeliani
STEAMPUNK
STOCK
Tailandia
Tampa, Florida
tEL AVIV 2
TEL AVIV
THAILANDIA
The Surfboard Menorah That Caught Some Epic Waves at Bondi 
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