Grazie alla FdS scongiurata la svendita delle case pubbliche Ater in Veneto!
Sabato 26 Febbraio 2011 alle 11:39 | 0 commenti
Pietrangelo Pettenò, Consigliere regionale Federazione della Sinistra Veneta - Il piano di svendita degli alloggi ATER, proposto dalla Giunta Zaia nella Finaziaria Regionale per il 2011 vede la ferma contrarietà della Federazione della Sinistra (qui l'emendamento approvato), perché continuiamo ad essere sostenitori intransigenti dell'idea che, in un Paese come l'Italia dove gli alloggi pubblici arrivano a stento al 4% del totale delle abitazioni esistenti (la media europea si aggira attorno al 16%), sia necessario operare per aumentare il numero degli alloggi pubblici e che sia criminale alienare le proprietà , ben sapendo che per realizzare un nuovo alloggio occorre vendere cinque.
Tutto ciò alla luce delle scelte del Governo Berlusconi che ha cancellato i 550 milioni di investimenti per la realizzazione del piano per l'edilizia residenziale pubblica previsto dall'Esecutivo precedente e dall'allora Ministro Paolo Ferrero.
Servono più case pubbliche, anche a fronte della pesante situazione sociale che colpisce le famiglie venete, per dare risposta ai tantissimi nuclei che partecipano invano ai periodici bandi per l'assegnazione di una casa. In Veneto, fino ad oggi si è riusciti a soddisfare a stento il 10% delle richieste: basta pensare che nel Comune di Venezia (città in cui la percentuale di alloggi pubblici arriva al 9% sul totale) il bando rimasto attivo dal 2005 ad oggi, a fronte di 3000 domande presentate, ha dato soddisfazione a poco più di 300, per comprendere la drammaticità della situazione. Situazione che non potrà che aggravarsi ulteriormente a causa della decisione del Governo di azzerare i fondi destinati ai contributi per il sostegno all'affitto, destinati a seguito dell'approvazione della Legge 431/1998 a quelle famiglie in difficoltà con il pagamento di canoni di locazione decisamente più elevati rispetto al cosiddetto "equo canone".
L'articolo 6 della Finaziaria è stato, tuttavia, completamente cambiato e reso più sostenibile grazie al tenace lavoro fatto in aula dall'opposizione ed in particolare modo dalla Federazione della Sinistra, che non ha voluto rassegnarsi di fronte all'ipotesi di veder venduto il patrimonio residenziale pubblico senza nessuna garanzia che questa epocale operazione di alienazione mirasse, prima di tutto, all'incremento delle disponibilità di abitazioni di edilizia residenziale pubblica e di forme innovative di housing sociale che, accompagnate da una non più rinviabile rivisitazione dell'anacronistica Legge regionale 10/1996, potranno fornire risposte concrete ad una domanda che riguarda sempre meno i nuclei "classici" da questa delineata e sempre più strati e casistiche di nuovo disagio (giovani coppie, divorziati, ecc.). In questo senso va la previsione, fortemente voluta dalla Federazione della Sinistra, di far precedere il Piano Straordinario di Vendita da un piano strategico delle politiche della casa nel Veneto, contenente le misure e gli indirizzi per incrementare l'offerta abitativa nelle sue varie forme, le modalità di utilizzo dei proventi delle vendite nonché le indicazioni per una riorganizzazione delle ATER.
Di enorme importanza è stato, inoltre, aver scongiurato, su proposta della Federazione della Sinistra, l'iniziale proposta di trasloco coatto degli inquilini che non intendevano o non potevano aderire alla offerta di vendita ed il tentativo di espropriazione delle prerogative del Consiglio regionale, contenuto nell'originaria proposta della Giunta, e di avergli restituito un ruolo da protagonista in questa importantissima partita; partita che la Federazione della Sinistra intende giocare coinvolgendo i cittadini e le rappresentanze sindacali dell'inquilinato, con l'unico obiettivo di lavorare all'incremento del patrimonio residenziale pubblico, quindi, per fare in sì che il soddisfacimento del diritto alla casa sia un po' meno una chimera per i cittadini del Veneto.
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