Grazie a Ladislao dall'Inps di Vicenza si può uscire col sorriso. La guardia Civis: "Uagliò, vogliamoci bene!"
Sabato 19 Settembre 2015 alle 15:56 | 0 commenti
Ormai è un'icona. Divisa verde, orecchino, occhiali da sole, una buona parola per tutti. Ed anche entrare nel vortice della burocrazia può sembrare più sopportabile
Se siete stati almeno una volta nella sede provinciale dell'Inps di Vicenza in Corso S. Felice non potete non aver fatto conoscenza con lui. Divisa verde, occhiali da sole, capelli di media lunghezza, orecchino al lobo, qui lo conoscono tutti: è Ladislao, la guardia Civis che ormai è diventata un'icona.
Perché non è più solo una guardia giurata, pur portando una pistola alla cintola, ma è, lui da solo, un intero comitato d'accoglienza che vi farà per un attimo dimenticare di essere entrati nel sancta sanctorum della temutissima burocrazia italiana.
Siamo andati a trovarlo per scambiare due chiacchiere, ovviamente cercando il meno possibile di distoglierlo dal suo lavoro, che nella sua interpretazione sembra più una missione che un lavoro. "E allora uagliò!", è il suo intercalare: un modo per metterti subito a tuo agio. Ed è questo che fa con tutti, infaticabile. Che non sia solo un vigilante lo si vede dal fatto che è dotato di una sua scrivania, posta proprio davanti all'ingresso dell'istituto di previdenza. Qui riceve una fila ininterrotta di persone. Raccolta di foglietti per gli appuntamenti, una parola per tutti, indicazioni, suggerimenti, pacche sulle spalle: "Ha preso la C? Prenda anche la F, si fidi di me", "in fondo a destra signora", "scale o ascensore, primo piano a sinistra", "non si preoccupi, non serve il numero, vada pure". Ladislao è originario di Taranto, e presta servizio all'Inps da 14 anni. "Mi dicono che sono parte dell'arredamento ormai", scherza. Una teatralità genuina, che mette di buon umore, e che si porta dietro sin da quando, negli anni '80 e '90, suonava con una band nelle feste di piazza estive della Puglia e della Calabria. Ora il pubblico è diverso, ma una certa forma di intrattenimento anche qui può servire. "Cerco solo di dare una mano, questa cosa o ce l'hai nel sangue o non ce l'hai. Qui ognuno prende il suo numero, ma se c'è una persona in carrozzina o una donna incinta allora ha la precedenza. E qui passano tante persone che sono in difficoltà ". Mentre parliamo si avvicina un signore sugli 80 anni, fa fatica a camminare. "Nessun problema l'aiuto io" dice Ladislao sostenendolo per il braccio mentre scende le scale. "Lo scriva, lui è una persona fantastica" dice il signore prima di allontanarsi. In questi pochi minuti Ladislao riesce a parlare con decine di persone, ad offrirci un caffè, a raccontarci che forse andrà in pensione tra 8 anni. Certo, per l'Inps sarebbe una grave perdita: con Ladislao all'ingresso è quasi divertente frequentare quegli uffici, anche con la prospettiva di una lunga estenuante coda. Alla fine lo salutiamo, ma con la promessa di tornare a scambiare due chiacchiere ancora. "Uagliò, vogliamoci bene!".
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