Grama vita da europarlamentare
Venerdi 22 Aprile 2011 alle 21:27 | 0 commenti
Riceviamo (scriveteci a [email protected] ) da Nicola Giangregorio e pubblichiamo.
Egregi, Il sottoscritto Giangregorio Nicola presidente del Comitato CREDICI vi vorrebbe sottoporre una lettera riguardante una riflessione fatta in merito ai privilegi che oggi, in un momento di crisi senza sbocchi, continuano a esistere in barba a tutte quelle famiglie che non arrivano alla seconda settimana del mese. Privilegi ancor più intollerabili se la beneficiaria è una Europarlamentare che afferma
di non rappresentare l'Italia in Europa. Pertanto abbiamo sentito l'obbligo di mettere l'accento sull'incoerenza che si evince dai fatti. V ringrazio per la vostra cordiale disponibilità .
Da quel nero giorno di Settembre 2008 siamo giunti alla vigilia della Pasqua 2011 convivendo con una crisi che continua a mietere vittime tra le famiglie di questa nostra nazione. Più di qualcuno continua a dirci che il peggio è passato, ma personalmente, ritengo che il peggio è adesso, visto che molte famiglie hanno dato fondo ai risparmi di una vita e continuano a non vedere la luce.Â
Difatti credo di non sbagliare quando dico che oggi siamo tutti a rischio perché se prima potevamo confidare in un piccolo gruzzoletto, in attesa del passaggio dello tsunami economico-finanziario, oggi viviamo senza nessun cuscinetto, navigando a vista verso un approdo ancora lontano. Ma in tutto questo qualcuno continua a vivere sugli allori e non rinunciare a privilegi che stridono con la realtà appena descritta. Ho scelto di prendere ad esempio una Europarlamentare Veneta principalmente per un motivo: ha dichiarato che non rappresenta l’Italia in Europa ma dall’Italia intera vengono presi i soldi per il suo stipendio. Da Giugno 2009, Mara Bizzotto, entrata in Europarlamento dopo la rinuncia di Bossi, ad oggi, ha trascorso 648 giorni per il suo mandato, di cui più di 200 giorni sono sabati, domeniche e festivi. Dai 448 restanti, detraendo almeno 100 giorni dedicati a cene, comparsate televisive, campagna elettorale per le regionali a fianco del giovane Finco, riunioni del direttivo provinciale, elezioni circoscrizione Lega Nord, malattia, ferie, ed altro ancora, restano 348 giorni di presunta partecipazione a Bruxelles. Di questi 348 giorni, 100 sono di seduta plenaria e siccome la presenza dell’Europarlamentare si attesta all'85%, come pubblicato nel sito di riferimento per le presenze degli eurodeputati, qualche giorno fa oscurato, mi porta a sostenere che sommando i 248 giorni con le 85 sedute plenarie mi danno come risultato 333 giorni lavorativi, facendo conto che un eurodeputato parte la Domenica sera e rientra il Venerdì sera di ogni settimana, cosa che normalmente non avviene. Un europarlamentare italiano guadagna, compreso benefit, 140,000 euro l'anno, secondo me anche di più, e facendo riferimento ad un periodo di 23 mesi avrebbe guadagnato circa 265,000 che divisi per 333 giorni la porta ad aver guadagnato la faraonica cifra di circa 800 euro per giorno lavorato. Onde evitare di aver esagerato nei conti ho fatto una controprova e guardando il sito dell’Europarlamento ho rilevato che le commissioni e sedute plenarie sono state 3l8 da cui detrarre le 15 di assenza, confermando sostanzialmente i miei dati, che sono più favorevoli alla persona presa in esame. Cifra scandalosa in un tempo in cui le famiglie non arrivano alla seconda settimana e vista la premessa di non rappresentanza, la successiva volontà di uscire dall’UE ed anche i non risultati portati sul territorio, credo che non si possa più tollerare la grama vita da Europarlamentare.Â
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