Governo Gentiloni, Elena Donazzan: "Un esecutivo Renzi senza Renzi"
Martedi 13 Dicembre 2016 alle 15:21 | 1 commenti
L'Assessore regionale del Veneto Elena Donazzan dichiara: "Non giriamoci intorno. Quello che otterrà la fiducia oggi a Montecitorio, e domani al Senato, è un governo Renzi senza Renzi. La cifra politica dell'esecutivo Gentiloni è infatti molto precisa: non vengono rimossi dal loro incarico ma addirittura 'raddoppiano' i fedelissimi del premier uscente, come Maria Elena Boschi e Luca Lotti, che permangono in posizione di peso e potere vero. E per fortuna che Renzi e la Boschi avevano detto esplicitamente che avrebbero smesso di fare politica nel caso in cui avessero perso il referendum come poi è accaduto".
"Renzi aveva detto altresì che in questa ipotesi non avrebbe fatto melina, non avrebbe galleggiato, non avrebbe fatto 'governicchi', peccato che, alla prova dei fatti, le cose stiano in un altro modo. Nel governo Gentiloni non mi spiego non solo la riconferma di tutti i ministri del governo Renzi, fatto salvo per il pessimo ministro Giannini fautore di una legge deleteria come la 'Buona scuola', ma anche la costituzione del dicastero per il Mezzogiorno, nella solita retorica meridionalista. Ma questo non dovrebbe essere un governo 'a tempo' per giungere in tempi stretti alla realizzazione di una nuova legge elettorale per poi andare alle elezioni e restituire la parola agli italiani? Che senso ha, quindi, la costituzione di nuovi ministeri? La credibilità non è proprio di casa a Palazzo Chigi. Il renzismo che caratterizza l'esecutivo Gentiloni non era per la razionalizzazione della spesa pubblica? A me pare invece che ad essere razionalizzato sia soltanto il buon senso e non le poltrone. Il dicastero per il Mezzogiorno lo trovo offensivo per il Nordest e più nello specifico per il Veneto che ogni anno versa nelle casse dello Stato 21 miliardi di euro. Questo orientamento governativo non fa altro che rafforzare l'idea di Forza Italia di rivendicare l'autonomia per la nostra Regione, in contrasto al centralismo e alla retorica meridionalista di questo governo distante dalle esigenze dei veneti e degli italiani più in generale".
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