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Di seguito l'assessore regionale del Veneto di Forza Italia, Elena Donazzan, commenta le indiscrezioni sulla squadra del nuovo governo a guida Gentiloni

Leggo dalla stampa indiscrezioni in merito alla futura composizione del governo a guida Gentiloni che speriamo duri il meno possibile in modo che si ritorni presto alle urne con una nuova legge elettorale che introduca le preferenze. Alcune di queste indiscrezioni mi lasciano sbalordita: verrebbe rimosso un ministro capace di confrontarsi con le Regioni, onesto intellettualmente e che conosce la materia, ovvero il ministro del Lavoro Poletti.

Mentre verrebbe lasciato al suo posto il ministro della Semplificazione Madia la cui incapacità è stata accertata dopo il ricorso della Regione Veneto rispetto ad alcune parti della sua riforma della Pubblica amministrazione, ministro che ha sempre chiuso in modo spocchioso al rapporto con le Regioni.

Mi astengo dal commentare anche la permanenza di un ministro come Maria Elena Boschi, alquanto discutibile sotto tutti i punti di vista, dal conflitto d'interesse personale su Banca Etruria fino al fallimento della riforma costituzionale che porta il suo nome; una riconferma, la sua, che lascia intendere che non vi siano le idee chiare rispetto alle priorità della nostra nazione.

Gli unici ministri da tenere al loro posto per continuità rispetto alle esigenze dell'Italia dovrebbero essere quelli del Lavoro e dello Sviluppo economico Poletti e Calenda, che hanno un ruolo strategico per la ripresa economica.

Che si insista, infine, a parlare di adozioni omosessuali o di applicazioni di una legge allucinante come quella sul reato di tortura, fatta esclusivamente per penalizzare ancora una volta le forze di polizia, è il segnale tangibile della scarsa lucidità non solo del Partito Democratico ma anche del Presidente della Repubblica Mattarella.