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Gli studenti rispondono a Saviano

Di Redazione VicenzaPiù Domenica 19 Dicembre 2010 alle 10:23 | 0 commenti

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Rassegna.it - Le organizzazioni divise sulla lettera dello scrittore. Unione degli universitari: "Grazie Roberto, il tuo appello è nostro, andiamo avanti a volto scoperto". I collettivi sono critici: "E' lontano dalla realtà, non indaga le cause profonde del movimento"

Gli studenti rispondono a Saviano. Giovedì l'autore di Gomorra aveva scritto una lettera, pubblicata su Repubblica, rivolgendosi al movimento studentesco. Invitava i ragazzi a "manifestare a volto scoperto", condannando duramente gli scontri del 14 dicembre: "Chi ha lanciato un sasso alla manifestazione di Roma - si legge nel testo - lo ha lanciato contro i movimenti di donne e uomini che erano in piazza, chi ha assaltato un Bancomat lo ha fatto contro coloro che stavano manifestando per dimostrare che vogliono un nuovo paese, una nuova classe politica, nuove idee".

Ogni gesto violento è "un voto di fiducia in più dato al governo Berlusconi", ha scritto Saviano, invitando i manifestanti pacifici a isolare gli "imbecilli".

E venerdì 17 dicembre, mentre Maroni interviene in Senato, gli studenti sono tornati a parlare. Lo fanno con varie voci e diversi toni, in risposta alla riflessione dello scrittore. Ci sono organizzazioni che apprezzano l'intervento, condividono la lettera e si impegnano ad agire di conseguenza, mentre altre - che si rifanno ai collettivi studenteschi - bocciano l'articolo e sottolineano la lontananza di Saviano dal movimento studentesco.

"Grazie Roberto, il tuo appello è anche il nostro. Andiamo avanti a viso scoperto, con le nostre idee e le nostre lotte". Questa in sintesi l'opinione dell'Unione degli Universitari e Rete degli Studenti, che rispondono con un'altra lettera pubblicata sul loro sito. "Gli scontri di martedì fanno male al movimento studentesco, hai ragione - scrivono -. Fanno male a tutto il paese, perché offuscano una mobilitazione straordinariamente condivisa nelle sue ragioni e nelle sue pratiche dalla società civile, dall'opinione pubblica".

Proprio per questo, aggiungono le organizzazioni, "crediamo che il tuo intervento rappresenti lucidamente le paure e le speranze di chi vede questo movimento come un elemento sano della nostra società e vuole difenderlo da una degenerazione violenta". Gli scontri di Roma non possono offuscare il valore della mobilitazione, a loro avviso, una protesta contro il ddl Gelmini che continuerà "per sconfiggere chi crede di azzittire un'intera generazione con metodi antichi, che puzzano di naftalina e ricordano le peggiori stagioni di questa Repubblica".

E' di segno completamente opposto la reazione dei collettivi universitari, che si affidano al network Ateneiinrivolta per rispondere allo scrittore. Lo fanno con toni duri e molto critici, rivolgendosi direttamente a Saviano: "Se non capisci che gli attori delle dinamiche che hanno avuto luogo vanno ben al di là di sparuti gruppetti di teppisti, di professionisti della guerriglia urbana, vuol dire che la tua percezione della realtà è assolutamente fallace". L'autore non ha compreso dunque le ragioni della manifestazione che è degenerata in scontri, sostengono, ragioni che sono "completamente diverse" da quelle da lui teorizzate.

In particolare, non è piaciuta la descrizione del "manifestante violento" offerta da Saviano. "La creazione del 'militante immaginario' che ci hai regalato è degna dei migliori (o peggiori) testi di fantascienza - dicono i collettivi -. Quelli che descrivi come 'anarchici in tuta nera', 'quei cinquanta o cento imbecilli', 'piagnucoloni' siamo in realtà noi tutti, studenti, lavoratori, disoccupati; insomma, i 'dannati della terra' dei nostri giorni". Non bisogna semplificare, occorre indagare le cause profonde di questo movimento: in caso contrario, concludono, si fa "un'operazione scorretta, fuorviante e per certi versi molto pericolosa".

Leggi tutti gli articoli su: Giovani, lettera, La Repubblica, Roberto Saviano, Rassegna.it

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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