Interventi azionisti indignati al convegno su BPVi. E lunedì la maggioranza di Achille Variati alla burla aggiunge la beffa: 5 minuti per un solo rappresentante dei soci truffati
Venerdi 2 Dicembre 2016 alle 14:18 | 0 commenti
I circa 200 soci presenti sabato 26 nella sala del Teatro Comunale da 900 e passa posti in cui si è svolto il convegno burla sulla BPVi organizzato in coppia da Achille Variati e da Renato Bertelle hanno "messo in piazza" il proprio dramma con una dignità e una determinazione, a volte composta altre drammatica, ma comunque sconosciuta ai due organizzatori. Il "QuattroPoltrone" (sindaco, presidente della provincia di Vicenza e dell'Upi oltre che membro del Cda della Cassa Depositi e Prestiti) quel sabato mattina si voleva, solo, lavare il viso con una spruzzata d'acqua e senza dosi massicce, e comunque insufficienti, di sapone dopo essersi comportato come la scimmietta ("non vedo, non sento, non parlo") del sistema di potere incernierato su Gianni Zonin, come ha ufficializzato anche Jacopo Bulgarini d'Elci.
Mentre era a caccia di notorietà il maladense, che lessicalmente non sa se presiede un'associazione di 487 soci traditi dalla Banca Popolare di Vicenza, con quattro sesti del direttivo dimissionario, o se ha 300 clienti del suo studio legale nello stesso settore.
Ma se a entrambi, e non solo a loro, farebbe bene guardarsi questo video, che la nostra Sara Todisco ha montato estraendo i brani di protesta più intellegibili dal video completo dell'evento, la maggioranza di Achille Variati, che per quanto ha fatto dovrebbe essere invitato a dimettersi dai cittadini, se non lo fanno i Consiglieri comunali che pure dovrebbero rappresentarli, ha aggiunto alla burla la beffa.
Per lunedì 5 dicembre, infatti, dimenticando la mai effettuata convocazione chiesta dal M5S fin da settembre 2015 (cfr. "Vicenza. La città sbancata"), è stato convocato a richiesta di Possamai (PD per Variati), Pupillo (Lista Variati) e Guarda (UDC con Variati) un Consiglio Comunale sulla vicenda della Banca Popolare di Vicenza in cui verranno concessi, udite udite, ben 5 minuti a un rappresentante dei Confidi (si contano con due mani ma servono migliaia di aziende che stanno per andare in crisi), a uno dei sindacati bancari (che tutelano oggi più di 5.000 dipendenti, non tutti incolpevoli e molti sulla via del licenziamento) e a uno delle associazioni che rappresentano anche loro migliaia di soci, i troppo pochi che si fanno coraggio tra le decine di migliaia messi sul lastrico dal sistema Zonin.
Quello contro cui Bulgarini puntava il dito denunciando l'asservimento della politica locale che ora pensa di far sua la denuncia del vice sindaco, peraltro subito silenziato da quel sistema, lavandosi mani e viso in... 5 minuti.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.