Gli anziani a Vicenza
Lunedi 5 Agosto 2013 alle 16:45 | 0 commenti
Riceviamo da Luciano Parolin e pubblichiamo. Gli anziani, in città , sono insicuri, in balia dei ladri, delle badanti, investiti sulle strisce, muoiono in casa in silenzio, nessuno se ne accorge, pochi se ne curano. Chi sta benino è sempre alle prese con bollette della luce, acqua, gas, Tia, Imu, sempre più care e meno comprensibili. Gli anziani non auto sufficienti, sono spediti al Trento o Salvi, quando non servono più, le famiglie disperate chiedono soccorso per le rette sempre in aumento. Ma nessuno se ne cura.
Noi OVER, da tempo soffriamo, ma non lo facciamo vedere, siamo abituati a lavorare in silenzio, orgogliosi della nostra famiglia, dei figli, dei nipoti. Alla società Vicentina, abbiamo già dato tanto!
Ho l'impressione che i partiti come il PD attualmente di Rolando, non abbia nessun programma per il miglioramento della vita degli anziani residenti, che sono il 65% della popolazione e dei votanti.
L'Ipab, Istituzioni Pubblica Assistenza e Beneficenza è commissariata, ma Rolando ex Presidente PD, non smette di manifestare ed occupare la Piazza con Concorsi ...per anziani. Mi sembra sia ora di smetterla di operare con i soldi dei pensionati che non arrivano fine mese.
Molti, troppi anziani non sono andati in ferie per mancanza di reddito. Mala tempora currunt per i troppo buoni.
L’Ipab, fondazione di cittadini benemeriti del secolo XIX°, vuol alienare parte del patrimonio, lasciato alla città , dai nobili vicentini. Il personale soffre, carico di lavoro per domeniche, notti, Natale, Pasqua, le festività , in strutture obsolete, cooperative che chiudono facendo il bello e cattivo tempo, senza contratti. In molti, si chiedono, perché non ci sono giovani tra il personale? Perché il lavoro è faticoso, massacrante, mal retribuito, con sempre più badanti dell’Est. In molti quartieri mancano punti di aggregazione, per una sana occupazione del tempo libero, per passare qualche ora in compagnia con altri coetanei. Ma che si fa per noi? Nulla arrangiarsi, finchè sei autosufficiente tutto bene e poi?
Una risposta sarebbe dovuta ai cittadini elettori.
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