Opinioni | Quotidiano | Categorie: Politica, Sanità

Gli alpini, Bergamo, Daniela Carraro e l'ospedale di Schio

Di Marco Milioni Venerdi 31 Maggio 2013 alle 16:37 | 0 commenti

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Ieri alle 13.00 il Tg2 ha mandato in onda un approfondimento dedicato alla tormentata storia del vecchio ospedale di Bergamo, all'interno del quale sono rimaste numerose attrezzature, anche costose, che non saranno riutilizzate nel nuovo sito. Una circostanza che aveva fatto animatamente discutere in città, ma che comunque è arrivata ad un punto di svolta quando le autorità sanitarie hanno scelto di donare i macchinari.

I quali potrebbero finire in tutto il mondo per progetti medici internazionali, salvo prima avere interpellato le strutture sanitarie lombarde che in caso di bisogno vantano un diritto di prelazione. Ma la vera novità, quella cui il Tg2 ha dato molto spazio, è stata la procedura per l'inventario. Una operazione lunga e complessa per la quale la locale azienda sanitaria si è affidata all'opera dei volontari dell'Ana, ovvero gli Alpini. I quali etichette e lettori di codice a barre alla mano hanno portato a termine il compito «con precisione e rapidità» sotto gli occhi un po' meravigliati dei funzionari pubblici addetti alle operazioni di coordinamento.

Ebbene, da mesi numerosissime apparecchiature del dismesso ospedale di Schio (sostituito col chiacchieratissimo nosocomio di Santorso), come documentato dai servizi di VicenzaPiù, si trovano nelle medesime condizioni. Perché nessuno in queste settimane ha pensato di prendere spunto da quanto è accaduto nel capoluogo lariano? I nostri alpini sono meno intelligenti o meno affidabili per caso? Oppure per l'inventario si pensa ad un appalto o magari ad un nuovo project financing? Ultima pillola. Da settimane VicenzaPiù chiede alla direttrice Daniela Carraro lumi sul collaudo, che sarebbe ancora incompleto. Ma il silenzio è tombale. Forse le risposte sono state dimenticate in qualche cella mortuaria?


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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