Gli abitanti del Laghetto. Più che al Pp10, qui si pensa ai ladri e alle scuole medie
Venerdi 13 Maggio 2011 alle 09:45 | 0 commenti
Da VicenzaPiù e Ovest-Alto Vicentino n. 213 in distribuzione e scaricabile in pdf
Giovani in fuga e un parroco poco popolare. In questo scenario la nuova colata di cemento passa quasi inosservata. Per i residenti di Laghetto quella del Pp10 è come la storiella del lupo, quella sentita così tante volte da non crederci più. Oppure, se ci si crede, non ci si pensa più di tanto perché ormai gli anni sulle spalle sono tanti, i figli sono grandi e se ne sono già andati dal quartiere. E così sono altre le preoccupazioni degli anziani che trascorrono i pomeriggi giocando a carte alla Pro Loco di Laghetto.
 Dopo l'ultima raffica di furti, il timore dei ladri è tornato a turbare il sonno di tanti residenti. Altro che Pp10. Come dar loro torto? E poi una raccolta firme in effetti in quartiere c'è, pubblicizzata con tanto di cartelloni esposti sulle strade, ma non è per fermare il cemento che avanza, bensì per riportare le scuole medie a Laghetto dopo l'esilio forzato in via Prati. Un momento di unità in un quartiere che - a detta dei suoi stessi affezionati residenti storici - da quando è sorto non brilla certo per vita comunitaria. "Qui per capirci vivevano i fratelli di Mariano Rumor, Treu, i direttori di banca: non abbiamo mai legato con loro perché erano praticamente inavvicinabili - spiegano Gino Basso e Mario Saggiotti - Se sono state fatte le squadre sportive del quartiere è stato grazie a gente come noi". Attorno alla parrocchia ci saranno anche attività sportive e ricreative, ma Laghetto assomiglia sempre di più a un quartiere dormitorio. A proposito, il parroco don Guerrino Benin ritiene che quelle di VicenzaPiù su Laghetto siano solo "fantasie notturne". Bene, uno pensa, allora ne sa più di noi. "No, non ne so niente". Fine della discussione. Gli anziani della Pro Loco sorridono per niente sorpresi della reazione: "La comunicazione non è il suo forte: non si ferma a parlare con noi. È un grande teologo, dovrebbe insegnare ai preti invece di fare il parroco". Ai commercianti il raddoppio di Laghetto va anche bene, a patto che non sia accompagnato dalla creazione di qualche centro commerciale. Claudio Zanin, titolare da tredici anni del bar, vorrebbe più che altro un rilancio della zona centrale del quartiere, quella dove ha l'attività : "Laghetto è chiuso e lasciato a sé stesso. Non mi interessa se fanno nuovi appartamenti, mi basterebbe che fosse ravvivato questo dormitorio e la soluzione sarebbe unire via dei Laghi a Strada Sant'Antonino". Qualcuno che ha cercato di saperne di più c'è: "Quando ho letto la notizia mi sono preoccupata- dice Cinzia Cecchetto- Poi mi sono informata e mi hanno detto che in realtà non è così: il numero di nuovi residenti sarà molto inferiore rispetto a quanto è stato scritto. Rassicurata? No, perché quando ho letto del Pp10 sono cascata dalle nuvole visto che non doveva più esistere. Spero solo che si avveri quanto mi hanno riportato invece di ciò che ho letto".
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