Quotidiano | Categorie: Famiglia

Giustificazione per chi tocca il c*** alle compagne

Di Giuliano Corà Giovedi 24 Giugno 2010 alle 01:47 | 0 commenti

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"Gentile professore, la prego di giustificare mio figlio per aver toccato il c*** alle compagne"

Impagabile l'incipit dell'articolo di D.N. "Tocca le compagne: bocciato" sul GdV di ieri: "Durante l'hanno scolastico uno studente vicentino avrebbe palpeggiato alcune compagne di classe". Cose che capitano, naturalmente, anche se di sicuro ieri sera ci sarà stato qualcuno che si stava rosicchiando le unghie in Redazione o tra i correttori di bozze, se ancora esistono, soppiantati da quelli informatici, per i quali, incapaci come sono di leggere il contesto, hanno e anno sono entrambi corretti.

Molto più interessante è la conclusione dell'articolo medesimo, della quale nuovamente il giornalista non ha colpe, essendosi limitato, come da mestiere, a riferire quel che ha sentito. Sicché, la vergogna di quel che si legge ricade interamente su chi ha detto quelle cose.
Se fosse capitato a me, pensavo, ai bei tempi del Liceo, cosa sarebbe successo? Suppongo che mio padre - una delle persone più buone del mondo - mi avrebbe rifilato tante di quelle sberle sul muso che al Reparto Maxillofacciale dell'Ospedale avrebbero dovuto lavorare una settimana per rimettermi in ordine.
Ma i tempi cambiano, e i babbi anche. Oggi i genitori dei quattro palpeggiatori - in specie quelli dell'istigatore - hanno reagito diversamente. "Si sono scusati per il comportamento del figlio" - ‘azzo, vorrei vedere! - "ma hanno ritenuto eccessivi i provvedimenti, in particolare la bocciatura".
Nulla di nuovo. Siamo di fronte ad una delle tante manifestazioni di quella ‘etica giustificatoria' che da anni sembra essere diventata il principale fondamento della pedagogia familiare in Italia. Bruciano un barbone? Ragazzate. Aprono i rubinetti e distruggono una scuola? Non pensavano di fare del male. Violentano una compagna, magari durante la lezione? Esuberanze ormonali. Che poi, quando uno ce l'ha duro ... (Bossi docet).
Tuttavia, la ciliegina sulla torta - ma mi verrebbe da dire su qualcos'altro - è la dichiarazione dei genitori degli altri tre. I quali hanno "in parte scusato il comportamento dei ragazzi attribuendo una responsabilità anche alle compagne, ree di andare a scuola vestite in maniera troppo provocante".
Trovo una simile dichiarazione semplicemente sconcia. Dunque la musica è ancora e sempre la stessa. La colpa è delle donne. Prima di tutto per esser nate donne: se nascevano uomini, le tette non gliele toccava nessuno, questo è sicuro. In secondo luogo perché, invece che vergognarsi di esserlo, pretendono addirittura di vestirsi da donna, queste sfacciate: invece di mettersi addosso un bel burka, che risolverebbe ogni problema e le metterebbe al riparo da ogni tentazione (altro che far la guerra ai Talebani: quelli hanno capito tutto). Del resto, non è di molti anni fa quella sentenza, credo addirittura della Corte Costituzionale, che non riconobbe come stupro quello esercitato su una donna che indossava i jeans, perché siccome i jeans sono difficili da togliere, se l'hanno violentata vuol dire che lei ha collaborato a toglierli. Insomma ci stava, "la t****", come dice Vasco. Insomma, dai, tanto rumore per nulla. ‘Peccato di pantalone il Signore lo perdone': non si dice così, da qualche parte? E poi, tanto lo sappiamo: le donne sono tutte p******: meno la mamma e la sorella, beninteso.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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