Giunta Variati, Filippo Zanetti: "Io precario della politica, per il futuro serve ripartire dai programmi"
Domenica 19 Febbraio 2017 alle 20:47 | 0 commenti
"Per mantenere aperta la mia attività in questi anni ho fatto sacrifici, non solo economici". A parlare è Filippo Zanetti, nella sua doppia veste di assessore e libero professionsita dopo la pubblicazione del nostro articolo: I nove di Variati: la Giunta di Vicenza vista da vicino. In cinque dovranno cercarsi un lavoro se non confermati dopo le prossime elezioni. Zanetti, laureato triennale in statistica ed informatica per la gestione delle imprese, è uno dei protagonisti della seconda era a guida di Achille Variati. Eletto in Consiglio comunale nelle fila di Vicenza Capoluogo, dopo un primo mandato è stato chiamato dal sindaco nella squadra di governo e messo alla guida dell'assessorato alla semplificazione e all'innovazione. Un incarico al cui possibile venir meno si dice pronto a sopperire con la sua attività professionale tenuta parzialmente in stand by.
"Credo di aver svolto un buon lavoro - spiega orgoglioso Zanetti - praticamente tutti gli obiettivi inseriti nel documento di programmazione che avevo sottoscritto ad inizio mandato sono stati raggiunti. Nel frattempo si sono evidenziati nuovi problemi, ci sono nuove sfide che abbiamo affrontato e dobbiamo affrontare. Anche per questo non mi dispiacerebbe poter continuare, tuttavia, in questi anni da assessore, in cui mi sono occupato dell'incarico a tempo pieno, ho mantenuto aperta la mia attività di consulente informatico, lavorando nei ritagli di tempo, trovandomi con il cacciavite in mano davanti ad un computer anche il sabato pomeriggio e pagando sempre i contributi come libero professionista. Come politico mi considero un lavoratore precario."
Al tramonto della stagione Variati, almeno da un punto di vista formale, nelle fila della maggioranza si sono aperti i giochi per la prossima sfida elettorale cittadina, ed in molti sono pronti a mettersi in gioco per confermare o raggiungere le posizioni che contano.
Insomma, sotto traccia ma nemmeno troppo, il toto nomi per l'amministrazione che verrà è già partito. Un problema che non sembra preoccupare Zanetti: "In questi anni ho lavorato in sintonia con il sindaco, per il futuro non ci sono ancora certezze. Al di la dei nomi possibili per la nuova guida della città , credo serva ripartire dai programmi. Nello statuto di Vicenza Capolugo ci siamo dati un massimo di dieci anni come lavoratori prestati alla politica. Quindi io potrei ancora essere assessore, ma questa scelta non dipende solo da me. Cercare ora consensi e accordi con correnti e nomi non ha senso. Ci saranno dei programmi, dei candidati e le primarie, poi si vedrà ."
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