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Giuliano l'Apostata

Di Giovanni Coviello (Direttore responsabile VicenzaPiù) Martedi 11 Ottobre 2011 alle 08:50 | 0 commenti

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Giuliano Zoso, già senatore della Repubblica, sacrificatosi per il partito, è stato già collaboratore de Il Giornale di Vicenza, poi de La Domenica di Vicenza, poi, a singhiozzi, nostro, infine de Il Corriere del Veneto. Oggi, dopo aver letto la sua lettera a il Giornale di Vicenza (che riportiamo in fondo) non possiamo non fargli una domanda. Per chiarezza, nostra. Di noi che abbiamo dei limiti di comprensione. Il contenuto vero della lettera è di approvazione o disapprovazione di Variati, Vianello & c.?

Lo dica chiaramente, senatore, a noi poveri lettori di messaggi diretti, incapaci di capire fino in fondo quelli trasversali. Lei, ex conoscitore e informatore di tanti (di tutti?) oggi dimostra due cose. La prima è la grande voglia di scrivere. La seconda è che, non avendo più sui media spazi a lei affidati, invia lettere per conquistarne. Fin qui tutto normale per un "quasi grande" vecchio della politica. Ma, se poi si legge la lettera, non le si può non chiedere, lo ribadiamo, totale chiarezza su una terza cosa: su quello, cioè, che ha sempre scritto al riguardo di Aim e su quanto oggi affida a un francobollo. Se Vianello e Variati avevano bisogno di un aiuto alla loro credibilità sulle scelte gestionali per Aim, oggi, di riflesso, vanno in confusione. E con loro i lettori del GdV. Erano vere, cioè, le "opinioni" nette espresse nei tempi andati su Variati & c.? O oggi Vianello & c. le possono rileggere in versione "aragostata"? Noi che vecchi siamo, ma non come Giuliano (nella foto l'originale in bronzo di un altro famoso Giuliano: L'apostata, n.d.r.), poco tempo fa gli consigliammo, per la parte di stima che abbiamo in lui, uomo non senza meriti, di essere cristallino come l'età gli consentirebbe e come ama ripetere: "ho la mia buona pensione da ex parlamentare e, quindi, la libertà di fare quello che voglio". O di godersi vecchiaia, famiglia e nipoti. Senza aggiungere confusione a un mondo, quello vicentino e non solo, che ha bisogno finalmente e solo di posizioni chiare e non democriste. Forse oggi, e semel in anno, anche Achille e Dario la pensano come noi. E magari non ringraziano il GdV per l'atto giornalistico compiuto. Che dà giusta visibilità a cotanto lettore, ma fa calare su San Biagio e il vicino Palazzo Trissino altre "nubi".

Ecco la lettera di Giuliano Zoso pubblicata oggi mentre, fin d'ora, ci dichiariamo pronti e onorati nell'ospitare la sua eventuale risposta.

Il direttore

 

Aim, Variati e le nomine. Vianello vale un'elezione

Dopo le polemiche, effimere e già sopite, sulle nomine in Aim rimane un dubbio: chi ha voluto la nomina, o meglio, la rinomina di Dario Vianello. Il sindaco, in una recente intervista, pare lavarsene le mani: compito e scelta di Colla. Ma il Colla non ne pare così sicuro. Ebbene, di chi sia il merito ha poca importanza. Variati o Colla, in questo caso, hanno fatto la scelta giusta, una scelta coraggiosa.
Sono più di quattro anni che la vita politica vicentina ruota attorno ad Aim e ai suoi problemi. Su Aim, più ancora che sul Dal Molin, Variati ha costruito la sua vittoria alle elezioni. Aim è stata la buccia di banana che ha cancellato in gran parte i meriti indubbi del decennio di Hüllweck. Su un tema, in modo particolare, lo scontro fu fortissimo: sulla cosiddetta piattaforma di Marghera.
I giornali hanno ripetutamente spiegato le rispettive posizioni: da una parte chi, forzando i risultati di qualche perizia ed enfatizzandoli, parlò di un buco di 15 milioni di euro. Dall'altra chi sosteneva si fosse trattato di un buon affare.
La magistratura parve mettere il timbro sulla prima tesi avviando una controversa azione penale. Del resto suffragata da una richiesta di risarcimento promossa dal Comune.
Adesso Variati è parso sposare la seconda delle due tesi, e mettere in fuori gioco la magistratura penale e quella civile insieme. Marghera è costata 12 e non 15 milioni e li vale tutti. Dove sta il problema?
È alla luce di questa posizione che si capisce e assume significato la rinomina di Vianello. Non un uomo qualsiasi, bensì il deus ex machina delle fasi più "creative" della gestione Rossi. Chi si è preso la briga di leggere le carte, lo ha trovato presente sempre, sempre collaborativo, sempre informato, sempre protagonista. Non vi è stata decisione che gli sia passata sopra la testa, godendo egli, a ragione, della stima e della considerazione degli amministratori del tempo.
La sua rinomina, pertanto, può avere un solo significato: chiudere con la parentesi Zanguio-Fazioli e ritornare a una continuità su cui possono cementarsi nuovi equilibri politici. Del resto, i mesi di Zanguio furono un mezzo disastro. Gli anni di Fazioli, con la sconsiderata scelta dell'"in house", sono stati anni di isolamento.
Non è difficile prevedere quali potranno essere le nuove mosse. Ritiro dell'azione di responsabilità, riavvio dei contatti per fare uscire Aim dal vicolo cieco in cui l'ha infilata Fazioli, ripresa di qualche disegno di coinvolgimento di privati, magari con interlocutori diversi, visti i mutati rapporti di forza in città e provincia.
Chi meglio di Vianello potrebbe gestire tutto questo? Diciotto mesi passano in fretta e possono essere un'utile, operosa anticamera...
Giuliano Zoso


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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