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Giovane ucciso da un cacciatore ad Imperia, Sergio Berlato: "incidente di caccia, vergognosa strumentalizzazione"

Di Note ufficiali Lunedi 1 Ottobre 2018 alle 15:23 | 0 commenti

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“Decisamente vergognosa - commenta in una nota il consigliere regionale Sergio Berlato (FdI/MCR) - la strumentalizzazione che gli animalisti stanno facendo dell’incidente di caccia accaduto in provincia di Imperia, dramma che purtroppo ha spezzato la vita di un giovane e ha irrimediabilmente rovinato quella di un altro. L’opera di informazione sul corretto uso delle armi da caccia garantisce la riduzione ai minimi termini degli incidenti di caccia ma non riesce purtroppo a eliminarli del tutto”. 

La tragedia di Imperia, quando, o per un attimo di disattenzione o per l’accadere di una tragica fatalità, un proiettile sparato da un’arma da fuoco ha involontariamente causato un tragico incidente, che deve essere tuttavia essere considerato per quello che è, cioè un tragico incidente e non la dimostrazione della necessità di vietare la caccia per motivi di ordine pubblico o di sicurezza nazionale”.

“A coloro che prendono a pretesto l’incidente di caccia di Imperia per chiedere il divieto di caccia su tutto il territorio nazionale – esordisce il Capogruppo in Consiglio regionale di Fratelli d’Italia -  chiediamo cosa si dovrebbe fare a fronte degli oltre 8.000 decessi che mediamente avvengono ogni anno in Italia all’interno delle mura domestiche (Fonte INAIL), forse vietare l’accesso nelle case degli italiani? Oppure, cosa si dovrebbe fare a fronte dei circa 4.000 decessi che avvengono mediamente ogni anno sulle strade italiane per incidenti stradali? (Fonte Eurispes), dovremmo forse vietare la circolazione stradale in tutta Italia? Cosa dovremmo poi fare a fronte degli oltre mille decessi che avvengono mediamente in Italia sul posto di lavoro (Fonte Osservatorio indipendente di Bologna Morti sul Lavoro), dovremmo forse vietare alle persone di andare a lavorare?”.

“A fronte degli oltre 500 decessi che avvengono mediamente ogni anno in Italia in montagna fra escursionisti e sciatori (Fonte Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico) – sottolinea ancora il consigliere regionale - cosa si dovrebbe fare, vietare lo sport dello sci o dell’attività speleologica? A fronte delle 400 persone che mediamente annegano ogni anno in Italia durante le vacanze, cosa si dovrebbe fare, vietare l’accesso al mare o alle piscine a tutte le persone durante i periodi estivi? A fronte degli oltre 40 persone che mediamente muoiono in Italia tra i cercatori di funghi (Fonte Soccorso Alpino), cosa si dovrebbe vietare l’attività di ricerca dei funghi su tutto il territorio nazionale? A fronte delle oltre 300 persone che muoiono mediamente ogni anno in Italia andando in bicicletta, cosa si dovrebbe fare, sequestrare tutte le biciclette presenti sul territorio nazionale ed obbligare tutti ad andare a piedi, nonostante le centinaia di decessi causati ogni anno dagli investimenti automobilistici o per le scivolate a causa del ghiaccio sulle strade e sui marciapiedi?”.

“Come si può ben costatare – osserva Berlato -  se si affrontano le questioni con razionalità e non con gli occhi accecati dal furore ideologico, purtroppo non esiste nessuna attività umana che sia esente da rischi e, tra tutte queste, la caccia risulta essere oggettivamente di gran lunga una delle meno pericolose, nonostante venga esercitata utilizzando delle armi da fuoco”.

“Con questo non si vuol minimizzare la gravità e la drammaticità dell’incidente di caccia di Imperia – conclude Sergio Berlato -  ma solo collocare questo sporadico episodio nelle sue reali dimensioni e non utilizzarlo come pretesto per giustificare la richiesta di vietare la caccia su tutto il territorio nazionale, frutto di un deprecabile approccio ideologico da parte di squallidi personaggi che parrebbero più propensi alla speculazione che a garantire la sicurezza dei cittadini”.

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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