Giornata della Memoria: Variati ha ricevuto Enzo Ronchetti, un sopravvissuto ai lager
Lunedi 27 Gennaio 2014 alle 15:53 | 0 commenti
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Comune di Vicenza - “La memoria è il fondamento e il collante della comunità , ma anche la sua difesa contro i pericoli dell’intolleranza e della violenza contro chi è considerato diversoâ€. È il commento del sindaco Achille Variati in occasione della “Giornata della Memoria†che si celebra oggi in commemorazione delle vittime dell’Olocausto.
“È importante ricordare le tragedie del passato per evitare che si ripetano – prosegue il sindaco -. L’intolleranza e l’odio di cui si è alimentata nel secolo scorso l’ideologia totalitaria che pianificava l’annientamento di persone differenti per etnia, religione o altre condizioni, sono pericoli sempre attuali. Il 27 gennaio del 1945 si aprirono i cancelli del campo di concentramento di Auschwitz e furono evidenti al mondo intero i crimini del regime nazista contro ebrei ed altri internati. A 69 anni da quella data, il nostro compito è fare in modo che non si ripetano simili orrori attraverso il ricordo, in particolare con il coinvolgimento delle giovani generazioniâ€.
Proprio oggi, per il tramite del consigliere comunale Raffaele Colombara, il sindaco ha ricevuto nel suo ufficio di palazzo Trissino Enzo Ronchetti, nato a Novi di Modena il 19 marzo 1924 e residente a Vicenza dal 1956, sopravvissuto ai lager nazisti di Buchenwald e Bremervörde, dove venne internato all'età di 18 anni.
Accompagnato da due dei tre figli, dalla nuora e dai nipoti, oltre che da Colombara, Ronchetti – che negli anni '80 è stato anche consigliere dell'Ipab di Vicenza per tre mandati - ha raccontato al sindaco la sua tragica esperienza iniziata l'8 settembre 1943, ripercorrendo i fatti immortalati da lui stesso, pittore, in alcune decine di acquerelli, completi di didascalia (la cattura, i tentativi di fuga, gli esperimenti sui corpi dei prigionieri, le percosse, i lavori forzati, i letti a castello nelle baracche dei lager...).
“È stato il terremoto nella mia Emilia di due anni fa a sbloccarmi – ha svelato Ronchetti –, perchè prima d'allora non ero mai riuscito a raccontare nulla a nessuno, neanche ai famigliari: quelle sofferenze mi sembravano troppo atroci e brutali per essere comprese.  E oggi mi portano a raccomandare alle nuove generazioni soprattutto la tolleranzaâ€.
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