Un vademecum antispreco, per imparare a cambiare rotta
Domenica 7 Febbraio 2016 alle 22:03 | 0 commenti
Coldiretti Vicenza
Ogni anno ciascuno getta nell’immondizia 76 kg di cibo. “Una situazione insostenibile, che deve far riflettere ciascuno di noi, in quanto sprecare il cibo è immorale e, soprattutto, è irrispettoso nei confronti di quanti non hanno da mangiare. Noi agricoltori lo sappiamo bene, perché ogni giorno, con il nostro lavoro, siamo consapevoli di dare la vita. Siamo anche convinti, però, che si debba attivare un processo educativo virtuoso che, a partire dal mondo della formazione educhi i nostri giovani ad una diversa consapevolezza del valore dei beni primariâ€.
Con queste parole il presidente provinciale di Coldiretti Vicenza, Martino Cerantola, interviene in occasione della Giornata antispreco. Leggere attentamente la scadenza sulle etichette, verificare quotidianamente in frigorifero dove i cibi vanno correttamente posizionati, effettuare acquisti ridotti e ripetuti nel tempo, privilegiare confezioni adeguate, scegliere frutta e verdura con il giusto grado di maturazione, preferire la spesa a km 0, che garantisce una maggiore freschezza e durata, riscoprire le ricette degli avanzi, dalle marmellate di frutta alle polpette fino al pane grattugiato, ma anche non avere timore di chiedere la doggy bag al ristorante sono alcuni dei consigli da mettere in pratica. Il 53 per cento dei consumatori ritiene, infatti, che il contenimento degli sprechi alimentari dipenda soprattutto dalle scelte fatte al momento degli acquisti, con il 46 per cento che sostiene possano essere combattuti con una migliore pianificazione della spesa. La situazione sta mutando, ma occorre più impegno. “La crisi, ma anche una maggiore sensibilità ambientale – prosegue il presidente Cerantola - hanno portato sei cittadini su dieci (60%) a diminuire o annullare gli sprechi domestici secondo un’indagine Coldiretti/Ixe’ anche se la situazione resta grave ed in media ciascuno di noi ha buttato nel bidone della spazzatura ben 76 chili di prodotti alimentari durante l’annoâ€. Il risultato è che gli sprechi alimentari ammontano in Italia ad un valore di 12,5 miliardi in Italia, che sono persi per il 54 per cento al consumo, per il 21 per cento nella ristorazione, per il 15 per cento nella distribuzione commerciale, per l’8 per cento nell’agricoltura e per il 2 per cento nella trasformazione. E lo spreco di cibo, evidentemente, si traduce anche in spreco di acqua e suolo. Ogni anno, infatti, il cibo prodotto ma non consumato sperpera un volume d’acqua pari al flusso annuo di un fiume come il Volga ed utilizza 1,4 miliardi di ettari di terreno, quasi il 30 per cento della superficie agricola mondiale, ed è responsabile della produzione di 3,3 miliardi di tonnellate di gas serra. Tra le buone pratiche in atto, il progetto Sprecozero del Governo, con il quale l’Italia si è posta l`obiettivo di recuperare 1 milione di tonnellate di cibo nel 2016. Inoltre, i supermercati con una superficie superiore ai 400 metri quadrati sono obbligati a donare il cibo invenduto ad organizzazioni caritatevoli con l’introduzione di multe fino a 75mila euro, ma anche con la detenzione. “Grazie al lavoro di Coldiretti – conclude il presidente Cerantola – oggi richiedere la doggy bag o portare a casa ciò che non si consuma al ristorante, non è più da maleducati, ma dimostra senso di responsabilità ed è persino diventato di moda. Nella rete dei mercati, delle fattorie e degli agriturismo di Campagna Amica - Coldiretti si stanno diffondendo le agribag per aiutare i consumatori nella lotta agli sprechiâ€.
Accedi per inserire un commento
Se sei registrato effettua l'accesso prima di scrivere il tuo commento. Se non sei ancora registrato puoi farlo subito qui, è gratis.