Giornalismo berico ed opache contiguità. Scacco e il suo comportamento: la riprova
Venerdi 3 Dicembre 2010 alle 02:08 | 1 commenti
Da oggi è in edicola VicenzaPiù e Ovest-Alto Vicentino n. 203. Vi anticipiamo la locandina di Vicenza e l'articolo di Marco Milioni
Giornalismo berico ed opache contiguitÃ
La polemica attorno al cosiddetto "caso Scacco" è esplosa sul sito web di VicenzaPiu.com quando Giovanni Coviello, direttore di questa testata, ha deciso di mettere in piazza quello che egli stesso ha ritenuto un affronto personale. La querelle è utile per leggere in controluce quello spazio strano incastonato tra istituzioni, politica, mondo massmediale e potere economico il quale, come a Vicenza, caratterizza e declina il potere in tutto il mondo.
Il nostro portale web trabocca di post sulla vicenda, ma per completezza è necessario dare un sunto minimo della vicenda.Â
La settimana passata il direttore Coviello è stato chiamato dal presidente di Aim Roberto Fazioli per discutere di una serie di inserti redazionali da inserire su VicenzaPiù al fine di rendere note alcune iniziative della spa comunale. Cosa normalissima peraltro. La conversazione è rilassata e vi prendono parte appunto Coviello e Fazioli. Con loro il numero uno di Aim Energy Fabio Candeloro, vero braccio destro di Fazioli in seno al gruppo Aim, e il responsabile delle relazioni esterne di Aim Silvio Scacco. Un giornalista che sino a pochi mesi fa lavorava per Tva Vicenza, seguendone la cronaca politica e che ha avuto la benedizione del primo cittadino democratico Achille Variati e quella del suo portavoce Jacopo Bulgarini al fine di occupare una poltrona delicata quanto ben retribuita.
Di punto in bianco secondo una ricostruzione ad opera di Coviello mai smentita (maggiori dettagli sono presenti sul nostro portale internet), Scacco decide di commentare un articolo su Aim a firma di Alessio Mannino affermando che «leggendolo si capisce chiaramente che è scritto su commissione di qualcuno». A questa affermazione Scacco ne aggiunge una ancora più offensiva («non perché offensiva per sé stessa ma perché non supportata da riscontro alcuno» spiega il direttore) che al momento Coviello non ha voluto rendere nota «in quanto oggetto di specifica azione a mia tutela nelle sedi opportune». Non avendo avuto le scuse e le dimissioni di Scacco, Coviello ha deciso di dare abbrivio ad «una legittima campagna di stampa» in seguito all'attacco patito per una questione che egli stesso definisce di «dignità ».
Starà al lettore, e non solo a lui, giudicare la vicenda nello specifico. La figura di Scacco che, stando a quanto riportato sino ad ora sui media, presta il suo volto di giornalista di Tva per un video voluto da una lista civica che siede nella maggioranza di centrosinistra per poi finire all'ufficio stampa di Aim, è solo una parte di una questione generale, che riguarda chi tra i colleghi si comporta in modo difforme rispetto al codice deontologico o quanto meno in modo assai poco opportuno.
Il peccato originale sta in un quadro dell'informazione che a Vicenza è sempre più monopolizzato da Il Giornale di Vicenza e da Tva, che finiscono per avere un peso determinante e condizionante. Tant'è che i due media così assorbono in un circolo poco virtuoso gran parte degli investimenti privati e pubblici. Il che comporta inevitabilmente reciproche benevolenze e accondiscendenze. Il comportamento di Scacco, che da quel mondo proviene e di quel mondo è sicuramente esperto, ne è una riprova.
L'elenco dei beneficiati (e questo capita a onor del vero non solo ai giornalisti, ma non vogliamo per ora divagare), merita una lunga analisi su cui ci ripromettiamo di tornare puntualmente. Ora per gli imbecilli in malafede i quali sostengono che il caso Scacco è deflagrato per una vicenda di soldi non dati a VicenzaPiù, si sappia che l'affermazione è falsa e al contempo stupida. Ogni iniziativa volta ad ottenere un po' di chiarezza in una città silenziosa come Vicenza, compresa l'azione di Coviello, è invece, meritoria.
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