Giorgetti ai comuni: allentare il patto stabilità dopo il pronunciamento della Corte dei conti
Martedi 12 Aprile 2011 alle 00:13 | 0 commenti
Alberto Giorgetti - Il sottosegretario all'economia, chiamato dall'Anciveneto a Marcon (Ve), ha prestato attenzione alle richieste dei sindaci.
Il processo federalista è stato avviato, ma le preoccupazioni di molti sindaci restano. Ieri Anciveneto le ha fatte presenti al sottosegretario all'economia Alberto Giorgetti, nell'apposito incontro di Marcon (Ve).
Il presidente dell'Associazione dei Comuni Veneti Giorgio Dal Negro è partito dall'ormai nota questione del patto di stabilità , che continua a legare le mani a molte municipalità venete: "Se i nostri bilanci sono in regola, perché non possiamo ancora spendere i soldi? Non possiamo far leva su entrate per le opere pubbliche" Lo ha seguito a ruota il "padrone di casa" Pier Antonio Tomasi, sindaco di Marcon e vicepresidente dell'Anci regionale: "Bene i 310 milioni di euro per venire incontro, a suo tempo, ai 12 comuni veneti particolarmente inguaiati dal patto. In questa fase transitoria abbiamo visto però la decurtazione di molti trasferimenti statali". Quindi è intervenuto Diego Marchioro, sindaco di Torri di Quartesolo (Vi) e presidente della Consulta Finanza Locale di Anciveneto: "Da due mesi e mezzo attendiamo il Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri (DPCM) per allentare il patto di stabilità . Manca inoltre la restituzione delle entrate dell'Irpef 2007 e vorremmo avere delucidazioni sui prossimi sviluppi del federalismo". Le preoccupazioni di Marchioro erano dovute al fatto di poter reperire le entrate solo con la tassazione. riguardo al DCPM, Giorgetti ha risposto che "è sotto esame della Corte dei Conti. La propensione è comunque di permettere ai Comuni le spese necessarie per le opere pubbliche. Consigliamo di andare avanti con la proposta di un patto di stabilità regionale, purtroppo la Regione Veneto non l'ha ancora attuato". In apertura lo stesso sottosegretario aveva presentato una relazione comprensiva sia dei passi fatti che degli ulteriori cambiamenti che sarebbero da apportare. Oltre ad aver ribadito che entro il prossimo anno verranno ultimati i questionari per la definizione dei fabbisogni standard.
Già avviate da quest'anno sarebbero:
-maggior quota per i comuni contro l'evasione fiscale, innalzata dal 33 al 50 per cento
-possibilità di istituire un'imposta di soggiorno, "Non la volevo neppure io" ha detto per l'occasione Giorgietti, ma sarà applicata in misura graduale al prezzo delle strutture ricettive
-l'Imposta municipale propria sugli immobili
-l'imposta municipale secondaria sostitutiva di altri cinque tipi di balzelli per un totale di 970 milioni
In corso di emanazione, sempre per il sottosegretario, ci sarebbero:
-incentivi e semplificazioni amministrative per i comuni sotto i 5mila abitanti e per i comuni delle aree protette.
-un fondo sperimentale regionale di riequilibrio, in modo che ci sia una compartecipazione dei tributi regionali o un'integrale devoluzione di tributi ai comuni stessi.
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