Giordino, Futuro e Libertà: "Su coppie omosessuali urge normativa nazionale"
Giovedi 18 Agosto 2011 alle 16:21 | 0 commenti
Enzo Giordino, coordinatore cittadino Futuro e Libertà - La polemica innestata da Luciano Parolin sulla famigerata lobby dei gay all'interno del Partito Democratico è apparsa francamente stucchevole e priva di ogni fondamento, come si evince anche dalle considerazioni a seguire dei suoi stessi colleghi di partito, che non solo l'hanno clamorosamente smentito, ma hanno dimostrato, se ancora ce ne fosse bisogno, come temi di questo tipo non debbano essere all'ordine del giorno della politica spicciola e quotidiana. Diversa è invece la questione dell'eventuale riconoscimento delle cosiddette coppie di fatto, con modalità che andrebbero certamente approfondite.
La mia personale opinione è che non trovo alcuna differenza tra una coppia sposata, civilmente o con rito religioso, ed una coppia che ha deciso di condividere la propria esistenza senza questo tipo di vincolo, a prescindere da qualsiasi preferenza di tipo sessuale. Trovo francamente inconcepibile che il convivente non possa entrare nell'asse ereditario o che una coppia omosessuale non possa richiedere una casa popolare. Credo sia ormai giunto il momento in cui si debba introdurre una normativa nazionale che regoli questo tipo di questioni, e che le resistenze di alcune forze politiche siano solamente il frutto di un calcolo puramente elettorale e non di una personale convinzione. Molto delicato invece è il rapporto tra le coppie di fatto e l'adozione dei figli e su questo è utile fare una precisazione; mentre ritengo inopportuno l'affidamento o l'adozione a coppie omosessuali, allo stesso tempo credo fermamente che le coppie di fatto eterosessuali siano da considerare alla stessa stregua di quelle sposate. L'articolo 3 della Costituzione Italiana, quello eticamente e socialmente più rilevante recita infatti che "Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali", mentre obsoleto pare ormai l'articolo 29 in cui la famiglia è riconosciuta come società naturale fondata sul matrimonio, questo con nessuna polemica nei confronti delle legittime perplessità delle autorità ecclesiastiche, ma semplicemente per una presa di coscienza della realtà in cui ormai tutti viviamo.
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