Giometto, "padre" ma non candidato di No Privilegi Politici Sì Dal Molin
Sabato 27 Aprile 2013 alle 08:26 | 0 commenti
Silvano Giometto, No Privilegi Politici-Sì Dal Molin - Si è messa a piangere la commissione elettorale del comune di Vicenza alla presentazione della lista del gruppo No Privilegi Politici-Sì Dal Molin quando ha notato che Silvano Giometto non era candidato alle elezioni amministrative del 26 maggio 2013. Come per un circolo vizioso la notizia si è sparsa velocemente per tutto il Comune e molti sono andati a cercare aiuto presso il servizio sanitario di assistenza predisposto nella segreteria comunale.
Come può un uomo così bello, ricco, sessualmente ben dotato, dal coefficiente d'intelligenza superiore alla media, vissuto per tutta la vita tra gli Dei e gli uomini, l'ideale per essere diventato Presidente della Repubblica Italiana (anche per zappare la terra) non essere candidato alle comunali? In deroga alla logica la storia in futuro ne potrà dare la risposta.
Ma se molti piangevano molte altre liste ridevano.
Ridevano felici le liste di un candidato che ha distrutto Vicenza riempiendola di banditi e spacciatori, che ha tolto un aeroporto per farne un covo di black block, che ha portato la città ai massimi livelli di inquinamento, che ha eretto orribili muri di cemento invece che pulire i fiumi, che ha trasformato le piazze della città in rifugi anti-alluvione e che ha rotto i coglioni a tutti con quel comportamento stucchevole quando va alla Ederle e le melensaggini esagerate quando va al tendone abusivo dei No Dal Molin.
Ridevano le liste che per struttura mentale dolosa (o proprio per ignoranza storica) credono che a liberare l'Italia dal fascismo non siano stati gli americani ma i partigiani.
Ridevano i pappagalli teleguidati da Genova che hanno fatto fortuna e affari d'oro scopiazzando i rotocalchi di Ponte degli Angeli.
Ridevano le liste degli asfaltatori di strade dal variopinto pensiero dei segnali a forma di rotatoria e ridevano i mezzofondisti campani capaci più che di correre, di creare divisioni in una coalizione che se unita alla griglia di partenza non avrebbe problemi a stravincere il gran premio della formula Vicenza.
E ridevano contenti anche le altre listine anti-italiane ma quelle così divise, non valgono un c......!
E rideva infine il più vergognoso dei partiti. Quello che fino a ieri sputava contro le destre e oggi siede e gozzoviglia con loro nel buffet di Montecitorio.
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