Federico Ginato, onorevole ma triste
Lunedi 25 Febbraio 2013 alle 20:54 | 0 commenti
La stanchezza sul volto di Federico Ginato, segretario provinciale del Partito democratico e candidato n. 4 nella lista per la Camera in Veneto 1 dopo aver stravinto le primarie, si accompagna questa volta non alla gioia per la grande esperienza di democrazia vissuta solo pochi mesi fa, ma alla grande delusione per una sconfitta sostanziale che pesa e tanto sulle spalle di chi ci credeva.
La sua voglia di non parlare in video la si può capire e non è una ritirata  di chi da oggi dovrà affrontare situazioni inattese in un parlamento in cui non troverà , tra pidiellini e grillini, colleghi pronti a capire le sue umane delusioni di un candidato che a Roma pensava di andarci da vincitore. E non per sé, posso scriverlo, ma per un'idea di partito che per lui è ancora servizio pubblico.
Ma è troppo triste l'onorevole Federico Ginato per andare in video, lui valido uomo di partito e di struttura appena uscito da incontri certamente non festosi con i numi tutelari del partito, tra cui il grande manovratore Angelo Guzzo, presidente di Acque Vicentine, i consiglieri regionali Stefano Fracasso e Giuseppe Berlato Sella e il presidente del Cda di Sit, un'altra controllata della municipalizzata Aim.
Il segretario provinciale le sue considerazioni le fa ma non le consegna al video non certo per mancanza di coraggio ma per rispetto verso un partito che è il suo partito, a volte troppo autoreferenziale e che della serietà ha fatto la sua bandiera in un'Italia che invece ha bisogno anche di leader che ti facciano sognare. Non lo virgolettiamo perché è giusto questa volta lasciare il dubbio di un'interpretazione magari troppo esplicita del cronista.
Perché chi ha rispetto merita rispetto, prima di essere chiamato a mostrare di nuovo un diverso coraggio. Lui e il Pd, contro cui per affetto quasi urlava una militante delusa che diceva: «è da sei mesi che mettevo in guardia da una sconfitta annunciata: senza anima e decisione non si va da nessuna parte!».
E intanto fuori dalla stanza in cui parlo con Ginato c'è ancora chi spera nei decimali per raccogliere vittorie parziali che rendano meno amara la mancata vittoria a mani basse.
Quella che oggi si festeggia, mentre scriviamo, solo per le percentuali (foto).Â
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