Gianni Mion e il suo intervento al convegno sulla BPVi: vedete, ascoltate e verificate. Noi lo abbiamo guardato in faccia
Domenica 27 Novembre 2016 alle 21:38 | 0 commenti
"Gianni Mion, presidente della nuova BPVi - abbiamo scritto a caldo il 26 novembre in occasione del convegno by Variati & Bertelle sulla BPVi -, ha affrontato con coraggio le contestazioni in sala, sia pure con qualche battuta di troppo e inopportuna in un ambiente dilaniato da problemi di sopravvivenza, e ha dato delle informazioni su una futura politica di ristori che sembrerebbe vicina ma i cui profili appaiono ancora grigi, tanto più che alle sue frasi logiche sulla necessità di risanare e ripulire prima di cercare un futuro di continuità i soci azzerati oppongono un presente difficilmente sostenibile. Il 6 è di fiducia, il + è per il coraggio di presentarsi mentre in sala, defilato, c'era Jacopo De Francisco e assente era Francesco Iorio, contestato a più riprese dal pubblico, difeso da Mion". Così abbiamo scritto ma una novità ci potrebbe essere oltre al suo intervento completo che proponiamo alle vostre riflessioni senza commenti che lasciamo al futuro e alle opportune veriche di promesse e speranze.
Abbiamo approfittato del pre convegno per manifestargli sdegno e sorpresa per il ritardo in tante decisioni, non ultime quelle che stanno richiedendo tempi biblici per nominare il nuovo Cda della disastrata Fondazione Roi, per il cui disastro Stefano Righi ha chiamato a risponderne per "correità " l'ammistrazione Variati.
Citiamo spesso il collega de Il Corriere della Sera perchè sabato 26 novembre è stato l'unico sul palco, in nostra assenza e in nostra vece anche se ci siamo fatti sentire il più possibile dalla platea per far parlare la gente, e davanti a lui, che ci è testimone, abbiamo contestato a Mion il rifiuto dei vertici attuali della BPVi, per questo uguali ai precedenti, a incontrarci, per lo meno per quanto riferitoci dalle sue costosissime strutture di comunicazione.
Gli abbiamo, quindi, omaggiato il libro denuncia "Vicenza. La città sbancata" visto che lui stesso ha detto che, prima di partire nell'impresa, poco conosceva dei disastri della gestione dell'era di Gianni Zonin, e ne abbiamo avuto assicurazione che in futuro ci darà l'opportunità di parlare con lui, che si è dichiarato all'insaputa delle censure di Giampiero Beltotto e di Image Building, per riferire ai lettori non solo le verità comode riservate alle veline locali ma quello che potrà e saprà dire a giornalisti umili come noi, sì, ma senza guinzagli.
Perchè lo ha ricordato Righi poi dal palco, la stampa da "cane da guardia del potere si è trasformata in su cane da compagnia".
Manterrà il suo impegno con noi?
Lo vedremo così come vigileremo sugli impegni presi il 26 novembre, sia pure in maniera non soddisfacente per i presenti, nel video che vi consigliamo di vedere, ascoltare e soppesare.
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