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Gianluca Amadori: "Difendiamo i giornalisti per tutelare la libera informazione"

Di Marco Polo Domenica 20 Maggio 2012 alle 22:35 | 0 commenti

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Da VicenzaPiù n. 234

Il presidente dell'ordine dei giornalisti del Veneto denuncia ingerenze e pressioni sempre più frequenti, tra cui quelle ben note ai lettori di VicenzaPiù
Il presidente dell'ordine dei giornalisti del Veneto, Gianluca Amadori, si è recentemente recato in visita alla città del Grappa. Veneziano, 49 anni, si occupa di cronaca giudiziaria per conto de "Il Gazzettino" e collabora con il settimanale "Panorama". L'occasione è stata propizia per commentare lo stato di qualità dell'informazione veneta e, strettamente connesse, la libertà d'azione e lo stato di crisi che sta attraversando la professione dei giornalisti.

"Si tratta di due temi di grande attualità - attacca il presidente Amadori -. Purtroppo la crisi si fa sentire e non interessa solo i giornalisti, diciamo che il mondo giornalistico ne risente di più perché il nostro ruolo è particolarmente delicato. E quando in questo campo la retribuzione non è adeguata e la dignità del lavoro, che richiede approfondimento delle notizie, precisione, completezza, non è salvaguardata allora si corre il rischio di essere meno liberi. In un paese civile come il nostro uno degli elementi cardine è proprio la libertà di stampa. E per ottenere un buon livello dell'informazione è necessario tutelare le figure che ne sono a stretto contatto quotidianamente". La carta stampata è in crisi e la difficoltà dei mezzi d'informazione online di produrre introiti, contribuiscono fortemente alla crisi del lavoro giornalistico: "Sono convinto che la professione e la professionalità non devono cambiare, i fatti vanno raccontati con onestà e buona fede, indipendentemente dal mezzo utilizzato per diffondere l'informazione. La rete da questo punto di vista offre un'enorme pluralità di punti di vista tanto da superare i monopoli che si erano creati prima della diffusione capillare di internet. Evidentemente come tutte le cose nuove ci sarà bisogno di tempo, nessuno ha la ricetta e sa ancora come si svilupperà il mercato editoriale, lo ammettono anche gli stessi editori. In ogni caso il percorso in Italia non sarà brevissimo e chi sostiene che la carta stampata e destinata a sparire in breve tempo, dal mio punto di vista, commette un grave errore. Sicuramente si trasformerà e si ritaglierà uno spazio diverso rispetto a quello che ha occupato dalla sua nascita fino ad oggi. Questo è un processo già capitato ad altri mezzi d'informazione: quando è comparsa la televisione la radio non è scomparsa, anzi, oggi la radio sta vivendo una seconda giovinezza". L'altro grande tema affrontato con Gianluca Amadori riguarda le ingerenze subite da alcuni giornalisti nello svolgimento puntuale del loro lavoro. Com'è noto anche la testata "VicenzaPiù", circa un anno fa, è stata è stata oggetto di aspre polemiche e l'avvio di un procedimento giudiziario, poi vinto, per aver pubblicato un articolo, a firma Marco Milioni, contenente in allegato documenti definiti "segreti" nell'ambito dei rapporti tra il senatore leghista Filippi e il Cis di Montebello: "Quello delle pressioni e minacce, che arrivano anche agli editori, subite dai cronisti per scrivere, o meglio, non scrivere particolari notizie che possono turbare qualche personaggio è un argomento di stretta attualità. Qui in Veneto, per fortuna, sono rare le minacce fisiche o mafiose. D'altra parte sono ben presenti e in continuo aumento le intimidazioni sottoforma di querele e cause civili. Come ordine ci stiamo impegnando affinché vengano introdotti dei meccanismi per i quali venga punito chi avvia delle azioni assolutamente infondate nei confronti dei giornalisti. Allo stato dell'arte questi sistemi preventivi non ci sono ma stiamo lavorando nelle sedi opportune proprio per ottenere dei risultati che consentano trasparenza e libertà. Scrivere sta diventando sempre più difficile tanto che alcuni giornalisti preferiscono autocensurarsi mentre altri vanno comunque avanti pur sapendo di doversi confrontare con situazioni a volte molto sgradevoli. Il nostro compito è duro ma stimolante perché la libertà di tutti passa anche attraverso la libertà d'espressione di chi per lavoro trasmette le informazioni".

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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