Quotidiano | Categorie: Sanità

Hiv/Aids, Giampietro Pellizzer medico 63enne del San Bortolo va in Tanzania

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 8 Luglio 2015 alle 17:44 | 0 commenti

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Medici con l’Africa Cuamm annuncia una nuova zona d’intervento in Tanzania nella lotta all’Hiv/Aids

Torna in Tanzania, dopo oltre 10 anni, il dott. Giampietro Pellizzer. Sessantatre anni, specialista in Malattie infettive, primario, direttore del Reparto Malattie Infettive dell’Ulss 6 di Vicenza, Giampietro Pellizzer è partito per la prima volta con il Cuamm nel 1981, con destinazione Tanzania.

Il prossimo 14 luglio, insieme alla moglie, si recherà a Bugisi, nella regione di Shinyanga a nord della Tanzania, per avviare un nuovo intervento di lotta all’Hiv/Aids, sostenuto dalla Fondazione Buon Samaritano del Pontificio Consiglio per la Salute, che mira a mettere in trattamento oltre 1200 malati. 

«Medici con l’Africa Cuamm ha finora lavorato sempre nel Sud del Paese – spiega dalla Tanzania dove si trova in questi giorni proprio a visitare i luoghi del nuovo intervento, don Dante Carraro, direttore di Medici con l’Africa Cuamm –. Ora la situazione sanitaria sta peggiorando al Nord. L'HIV ha raggiunto livelli del 7,4% della popolazione ed è un tasso molto elevato. Per questo abbiamo deciso di intervenire a Shinyanga: i più poveri e i più abbandonati sono il nostro focus, la nostra priorità, da sempre!!»

Così alla vigilia della partenza, Giampietro Pellizzer ci parla dello stato d’animo con cui ritorna in Tanzania, dopo esserci stato già tre volte, nel 1981, nel 1987 e nel 2001, per un totale di 5 anni.

«Parto per realizzare un sogno: fin dalla mia prima esperienza in Africa avevo in mente di tornare e di lavorare per i Paesi in via di sviluppo, per la salute di queste popolazioni e con Medici con l’Africa Cuamm, che conosco dai tempi dell’Università da quando il professor Anacleto Dal Lago mi ha insegnato Anatomia – racconta Pellizzer –. Credo che questo sia il momento migliore per partire, perché l’entusiasmo è quello dell’inizio, ma ora ho l’esperienza accumulata in tanti anni di lavoro. Parto con il desiderio di tenere gli occhi aperti, di ascoltare, di capire, di non dare nulla per scontato e di fare qualche cosa di utile».

«Il San Bortolo, Azienda Ulss 6 annovera tra i propri dipendenti e collaboratori una nutrita schiera di professionisti che rinunciano alle ferie e ai permessi per prestare la propria opera nei Paesi in via di Sviluppo e in Africa – afferma il dott. Ermanno Angonese, direttore generale dell’Ulss 6 – Quando il dott. Giampietro Pellizzer ci ha proposto questa sua idea di mettersi a disposizione, abbiamo ritenuto, anche per il tipo di lavoro che svolge, di dirgli subito di sì, in linea con la nostra mission umanitaria e con la tradizione veneta».

Forte il legame di Medici con l’Africa Cuamm con Vicenza e il suo territorio. In 65 anni di storia sono circa 140 gli operatori vicentini partiti insieme a Medici con l’Africa Cuamm.

Membro del Consiglio di amministrazione di Medici con l’Africa Cuamm, il dott. Pellizzer e la moglie Roberta sono inoltre parte attiva del Gruppo Medici con l’Africa Cuamm Vicenza, un gruppo di sostegno molto presente nel territorio vicentino, che conta circa una trentina di soci e duecento simpatizzanti, e che promuove iniziative di sensibilizzazione e sostegno al Cuamm.

Negli anni si è inoltre consolidato il rapporto con la Diocesi, in particolare con il Centro missionario.

«Da molti anni il Centro missionario della Diocesi di Vicenza e Medici con l'Africa Cuamm collaborano attivamente per portare aiuto alle popolazioni africane - spiega don Arrigo Grendele, direttore del centro missionario -. Nel corso del tempo abbiamo sostenuto diversi progetti del Cuamm, in Etiopia, in Sud Sudan fino alla recente emergenza di Ebola in Sierra Leone. Tutto a testimoniare la grande generosità dei vicentini e la loro capacità di dedicare tempo ed energia agli altri».

 

LOTTA ALL’HIV/AIDS NELLA REGIONE DI SHINYANGA – Il progetto nel dettaglio

Prende il via un nuovo progetto di intervento in Tanzania che ha come focus l’Hiv/Aids. Il progetto interessa il centro di salute di Bugisi, nella regione di Shinyanga, nel nord del paese. A questo centro di salute afferiscono gli abitanti di tutti i 35 villaggi dell’area, che arriva a contarne 75.000. L’obiettivo del progetto, che prende il via proprio in questi giorni e ha la durata di un anno, è il trattamento di 1.250 malati di Hiv/Aids (il 10% bambini), tra quelli che già si rivolgono al centro di salute di Bugisi per le cure. In che modo si raggiungerà questo obiettivo?

Tre sono le attività principali previste, declinate in azioni mirate:

-          l’aumento del numero delle persone che fanno il test per l’Hiv e il trattamento;

-          l’incremento delle visite sanitarie nei villaggi nel territorio di riferimento;

-          la sensibilizzazione e il coinvolgimento delle comunità, per aumentare la consapevolezza della malattia.

MEDICI CON L’AFRICA CUAMM IN TANZANIA

È il 1968 quando il primo medico Cuamm arriva in Tanzania e avvia l’intervento nel paese. Con il tempo, il lavoro aumenta e porta buoni risultati, tanto che nel 1982 il presidente Nyerere in persona incontra una delegazione del Cuamm per ringraziare del lavoro svolto.

Oggi Medici con l’Africa Cuamm concentra il suo intervento nelle Regioni di Iringa, Njombe e Morogoro. L’impegno è a fianco delle autorità sanitarie distrettuali e regionali per garantire, sia presso i villaggi sia a livello di strutture sanitarie, la prevenzione, l’identificazione e il trattamento della malnutrizione severa e acuta. Continuano le attività di supporto agli ospedali (Tosamaganga e Mikumi) e ai centri di salute e dispensari dei distretti di Iringa DC e Kilosa, per la promozione della salute materna, neonatale e infantile e per la prevenzione dell’HIV/AIDS e della sua trasmissione da mamma a bambino. A completare l’intervento presso le strutture sanitarie c’è la presenza capillare sul territorio degli operatori sanitari comunitari formati e supervisionati dal team del Cuamm.

MEDICI CON L’AFRICA CUAMM

Nata nel 1950, Medici con l’Africa Cuamm è la prima ONG in campo sanitario riconosciuta in Italia (in base alla Legge della cooperazione del 1972) e la più grande organizzazione italiana per la promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane.

Realizza progetti a lungo termine in un’ottica di sviluppo, intervenendo con questo approccio anche in situazioni di emergenza, per garantire servizi di qualità accessibili a tutti.

A tale scopo si impegna nella formazione in Italia e in Africa delle risorse umane dedicate, nella ricerca e divulgazione scientifica in ambito tecnico di cooperazione sanitaria, nell’affermazione del diritto umano fondamentale alla salute per tutti, anche dei gruppi più marginali, diffondendo nelle  istituzioni e nell’opinione pubblica i valori della solidarietà e della cooperazione tra i popoli, della giustizia e della pace.

Oggi è presente in sette paesi dell’Africa sub-Sahariana (Angola, Etiopia, Tanzania, Uganda, Sud Sudan, Sierra Leone e Mozambico), con 168 operatori e una quarantina di progetti principali.


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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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