Gestori rifiuti soddisfatti: il rinvio del Sistri era necessario
Mercoledi 1 Giugno 2011 alle 16:22 | 0 commenti
Associazione Gestori Rifiuti - Soddisfazione dei Gestori Rifiuti per la trasformazione in decreto dell'accordo in materia di Sistri raggiunto in questi giorni fra il Ministero dell'Ambiente e le principali organizzazioni imprenditoriali nazionali. Il Decreto, emanato il 26 maggio ed entrato in vigore il 30 maggio, proroga l'obbligo da parte delle aziende di adeguarsi al Sistri, il sistema informatico di tracciabilità dei rifiuti speciali, pericolosi e non. L'adeguamento era stato inizialmente fissato per il 1° giugno, ma la data si era rivelata impraticabile dopo il fallimento del "click day" dell'11 maggio scorso.
"Il Decreto riporta tale e quale la calendarizzazione prevista dall'accordo" dichiara il presidente dell'Associazione Gestori Rifiuti, AGR, avv. Salvo Renato Cerruto "volta a scaglionare l'obbligo di adeguarsi al Sistri da parte delle aziende in funzione delle dimensioni e delle caratteristiche delle aziende stesse. Vengono previsti 5 diversi scaglioni: partono il 1° settembre, tra le altre, le aziende produttrici con più di 500 dipendenti; le imprese che trasportano rifiuti speciali autorizzati per una quantità complessivamente trattata superiore a 3.000 tonnellate/anno; i recuperatori, smaltitori, intermediari e commercianti. Poi, in base alle dimensioni dell'azienda, sono previste le scadenze del 1° ottobre, 2 novembre, 1° dicembre e l'ultima scadenza del 2 gennaio 2012 per i produttori di rifiuti speciali pericolosi che hanno fino a 10 dipendenti."
Tali cinque diverse date di partenza servono non solo a non sovraccaricare il Sistema specialmente all'inizio della sua operatività , ma anche a consentire un più distribuito carico di lavoro specie alle organizzazioni che, come AGR, vengono e verranno spesso interpellate dalle aziende per saper cosa fare.
Un avvertimento: fino a quando non diventerà obbligatorio il sistema Sistri, continueranno a dover essere compilati registri e formulari.
Il presidente AGR ribadisce inoltre anche l'importanza di altri aspetti dell'accordo che non hanno potuto trovare posto nel decreto: la necessità di disporre di opportune procedure di salvaguardia in caso di rallentamenti del Sistema, e l'attenuazione delle sanzioni nella prima fase dell'operatività del Sistema.
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