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Gesconet, Filt CGIL: nessuna sorpresa

Di Edoardo Andrein Mercoledi 29 Ottobre 2014 alle 18:41 | 0 commenti

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Il consorzio Gesconet è presente in diverse realtà del Veneto monitorate da un decennio dal sindacato Filt CGIL. Dopo lo sciopero (foto) alla TNT di Altavilla Vicentina ieri, martedì 28 ottobre, dove Gesconet è presente in un appalto sul facchinaggio con il consorzio Gesco Centro usando prima la cooperativa La Mega Coop, fino a Giugno del 2014, e poi la Omega Group presente tuttora, il Segretario generale Filt CGIL Veneto Ilario Simonaggio interviene sul “marcio che esce dall’attività dei tanti consorzi e cooperative del settore merci e logistica” e lancia appello alla politica perché cambi la legislazione sugli appalti e sul fisco.

Di seguito tutta la storia con le vicende di Gesconet in Veneto:

Gesconet è la conferma piuttosto, qualora ce ne fosse ancora bisogno, che senza un’opera concreta di “risanamento” della intera filiera della movimentazione, distribuzione, trasporto delle merci italiane non c’è ne lavoro stabile e dignitoso né futuro per le imprese oneste del settore. Troppi casi di affari e politica e tangenti politiche per vincere gli appalti.

“Il caso Gesconet rappresenta soltanto uno dei tanti casi che come organizzazione sindacale dei trasporti abbiamo denunciato negli appalti della logistica”. E’ quanto sostiene il segretario nazionale della Filt Cgil Giulia Guida, in merito alla vicenda giudiziaria della mega evasione scoperta oggi dalla Gdf e realizzata dal consorzio di cooperative Gesconet che opera nei settori del trasporto, del facchinaggio, delle pulizie e della vigilanza privata, sottolineando che “la cooperativa era stata già nel 2007 oggetto di denuncia sindacale per caporalato e riduzione in schiavitù”.
Secondo la dirigente sindacale della Filt Cgil “questo caso evidenzia ancora di più che serve un cambio sostanziale in tema di appalti che sono oggi prevalentemente sinonimo di illegalità, di sfruttamento del lavoro, di assenza di diritti e di inquinamento dell’economia. Per contrastare questo fenomeno diffuso – ricorda la dirigente sindacale – va approvata una legge nazionale sugli appalti e questa richiesta è anche uno dei temi al centro della manifestazione nazionale della Cgil del 25 ottobre e per questo i lavoratori dei trasporti sfileranno in corteo, indossando una maglietta a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare in materia di garanzia dei trattamenti dei lavoratori impiegati nelle filiere degli appalti pubblici e privati”.

Dopo gli arresti del 20 ottobre u.s. per tangenti ed evasione fiscale del Consorzio Gesconet , specializzato in appalti di pulizia, trasloco, facchinaggio, abbiamo voluto fare il quadro della situazione veneta del gruppo capitanato da Pierino Trulli e Maurizio Lagada. Il consorzio presente in maniera massiccia in alcune regioni italiane ( Lazio e Piemonte su tutte) ha coltivato una buona presenza pure nella nostra Regione.

Lo vogliamo affermare in premessa del contenuto della comunicazione sindacale perché siamo convinti che: i processi si fanno nelle aule del Tribunale e non sui giornali, viviamo in uno stato di diritto, sancito da regole democratiche, per cui il legislatore si è giustamente preoccupato di contemperare i diritti dell’accusa e quelli altrettanto importanti della difesa. Gli accusati di fatti gravi hanno il diritto alla difesa e alla “presunzione soggettiva di innocenza”. Il giudizio sindacale non ha né i tempi né il bisogno dell’autorità giudiziaria per esprimere un giudizio sulla condotta del consorzio Gesconet.

 

Gesconet si affaccia al mondo del facchinaggio veneto nel 2001, poco dopo l'approvazione della legge sul socio lavoratore (L. 142/2001), attraverso una politica aggressiva sul piano tariffario, con sconti e promozioni. Determina le condizioni di vantaggio economico per la committenza, che nei principali operatori logistici  nazionali escano le Società cooperative del territorio e subentra nei cambi appalto Gesconet con tutta la lunga serie di cooperative appositamente costituite di anno in anno. Su questa modalità basta leggere i verbali del processo padovano alla cosiddetta “cricca della logistica” per rendersi conto del modo di operare in questo mondo di molti primari consorzi dotati di numerose “società cooperative dormienti”.

Nel veneto ci risulta che il primo ufficio Gesconet  sia stato aperto a Ponte di Brenta(PD) e successivamente a Verona e Conegliano. Sul territorio veneto Gesconet ha mantenuto un forte presidio sul piano commerciale, data l’importanza della rete logistica veneta. Presenze e tracce Gesconet sono rintracciabili in tutte le 7 province venete. Basti citare che sulla sola Padova operano stabilmente  due soggetti commerciali con affiancamenti in periodi di punta. L'ufficio territoriale sbriga pratiche amministrative molto semplici in quanto tutto il lavoro amministrativo è gestito da Roma dallo studio ALLKOS della Dott.ssa Anna Barbati. La dott.sa Barbati diventa negli anni il Consulente del Lavoro più ricercato dalla grande committenza ( Bartolini, TNT) per operazioni di interpretazione soggettiva del CCNL e disponibilità soldi in cambio di pace sociale.


Il caso più rilevante di confronto con il consorzio Gesconet, nel Veneto è senz’altro quello riguardante la TNT Spa di Limena nel 2007. Per qualche mese una aspra lotta sindacale assurta agli onori della cronaca per violazioni contrattuali e di legge.
Gli impianti maggiori, di cui siamo a conoscenza, attualmente  affidati a Gesconet  sono TNT di Vicenza e Ceva Logistics a Padova con circa 50 lavoratori.

La società ha rilevato ad aprile 2014 l’appalto Partesa Spa con altre società cooperative che ha più cantieri in Veneto.

A Padova, fino all'anno scorso, sempre per conto di Ceva Spa, Gesconet gestiva dei trasporti con circa 25 lavoratori, alla MINS azienda padovana di costruzione macchine per caffè, GEFCO società che gestisce tutti i ricambi per la Citroen, Yussen Logistics operatore logistico sempre a Padova.

A  Vicenza  Gesconet è presente in sede Tnt dove ha in appalto il facchinaggio. Il consorzio è Gesco Centro. Le cooperative usate a Vicenza sono La Mega Coop che è stata utilizzata fino a Giugno del 2014 e la Omega Group presente tuttora. I lavoratori sono all’incirca una ventina. Attualmente è in corso una vertenza sindacale per mancato rispetto del CCNL relativo al coretto pagamento delle ore straordinarie e per arretrati retribuzioni precedente gestione cooperativa.

 

A Verona, Gesconet gestiva la sede locale della Bartolini Spa. La Gesco centro era presente nei cantieri BRT spa e ME-VI srl di Bussolengo (VR) e San Giovanni Lupatoto (VR) e Verona ZAI e impiegava non meno di 200 soci lavoratori, alle dipendenze della MEGA COOP SOC. COOP., con sede a Milano in via viale Abruzzi 11.

Mentre il consorzio GESCO CENTRO S.C.P.A. aveva/ha sede in Roma, viale Luigi Schiavonetti  274/f.

Entrambe erano rappresentate dal sig. Mario Forti, conosciuto in sede di conciliazione sindacale per il cambio appalto nei sopra citati cantieri.

Altro cantiere dove la GESCO era presente era il cantiere PARTESA di Oppeano (VR) dove, si è applicato il contratto UNCI Confsal, tramite la soc. coop. LOGISTICA SERVICE sino al cambio appalto 1 aprile 2014.

A Venezia Gesconet ha lavorato per conto di Ceva dentro l'Aprilia, la Honda; sull'area Veneziana le attività maggiori, a nostra conoscenza, riguardano l’attività di pulizie anche in qualche famoso albergo o struttura importante.

 

A Belluno Gesconet  è  presente di recente e con pochi soci lavoratori per singolo cantiere. Sul territorio opera attraverso la coop. Storage scrl. Si tratta dell’appalto Partesa  gestito sino al  7 settembre e l’appalto magazzino Pizzolotto srl (azienda di detersivi che si trova in Alpago).

 


Complessivamente  la presenza veneta del consorzio Gesconet ha interessato in questo decennio qualche centinaio di soci lavoratori, con punte di attività superiori a 500 unità di lavoro full time equivalenti FTE.

La nota politica che accomuna la gestione economica e politica del Consorzio, affidato per le relazioni locali al sig. Parpaiola e per le relazioni sindacali alla dott.sa Barbati è la grande disponibilità di “pagamenti in nero” e di tramutare la prestazione straordinaria in indennità di trasferta, di riconoscere trattamenti individuali.

La FILT CGIL ha una buona rappresentanza sindacale in alcuni cantieri della galassia Gesconet. Difficile rappresentare questi lavoratori quando altre organizzazioni sindacali sono più “disponibili” a qualsiasi tipologia di accordi sindacali tese a lasciare in tasca dei lavoratori più soldi a danno del fisco e della previdenza. La FILT CGIL ha realizzato accordi che prevedono il pieno rispetto del CCNL, il riconoscimento dell'integrativo regionale e di tutte le anzianità del cantiere. Dove siamo presenti, almeno ai nostri iscritti, non sono riconosciute indennità particolari o trasferte o soldi in nero. Purtroppo sappiamo, e in qualche caso abbiamo fornito anche le prove agli organi ispettivi, di complicità sindacali di altre OO.SS. su cambi appalto repentini e immotivati decisi senza alcun coinvolgimento dei soci lavoratori.


Gesconet nel 20010  effettua una trasformazione societaria. Le attività progressivamente transitano a 3 Consorzi appositamente costituiti  Gesco ( Nord, Centro e Sud) sempre con a capo il Tulli e Ladaga. Quando capitano queste trasformazioni societarie ci sorge sempre il dubbio se siamo in presenza di bisogni sociali o si tratta di manovre per aggirare e nascondere maggiormente le operazioni non lecite, illegali o illegittime.
In ottobre 2014 parte del lavoro di Gesco Nord è trasferito ad un altro Consorzio SAPP sempre gestito dal Tulli e Lagada, con la solita giostra di cooperative. Ennesima trasformazione sociale necessaria o semplicemente atta a modificare la situazione per rendere difficile la ricerca della verità da parte degli inquirenti?

In definitiva siamo per affermare e chiedere:

·      la piena fiducia sulla Magistratura,

·      la soddisfazione per l’indagine tesa a riportare legalità nel settore,

·      l’urgenza di intervento legislativo che rimetta al centro dell’azione di Governo i reati contro l’economia e la concorrenza leale ( corruzione, falso in bilancio, evasione fiscale e contributiva, alterazione comunicazioni sociali, ecc.).

·      la necessità di legge sugli appalti che elimini alla radice lo sfruttamento del lavoro reso possibile da una miriade infinita di sub affidamenti ,

·      stop alle cooperative false e spurie,

·      la  internalizzazione dei cicli produttivi per dare stabilità e qualità ai servizi.

·      l’avvio di una energica azione parlamentare che tuteli adeguatamente e concretamente buona e sana cooperazione prima che la moneta cattiva scacchi per sempre quella poca buona rimasta in circolazione.


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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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