Gerardo Meridio, dall'Ipab al tavolo di Governo per ipotesi di riassetto istituzionale
Giovedi 25 Luglio 2013 alle 21:11 | 0 commenti
MIR Italia - Si è svolto oggi, presso il Ministero agli Affari Regionali, il secondo incontro del tavolo per lo studio del riordino istituzionale, organizzato dal sottosegretario Walter Ferrazza e dal consigliere Paolo Pagliaro, a cui hanno partecipato anche Sergio Conti, attuale presidente della Società Geografica Italiana, Franco Salvatori, già presidente della Sgi, il giornalista Giordano Bruno Guerri, Gerardo Meridio, coordinatore nazionale del Mir e ruolo primario nello staff del Sottosegretario Ferrazza, ed autorevoli costituzionalisti ed economisti.
La riforma del titolo V della Carta Fondamentale è all'esame del tavolo e prevede, come è noto, l'abolizione delle 110 Province ed un riordino istituzionale funzionale per migliorare i servizi diminuendo la spesa pubblica.
"Nel tempo -dichiara il sottosegretario Ferrazza- abbiamo assistito al moltiplicarsi di Enti inutili nella totale confusione, relativa soprattutto alle rispettive competenze, che ha reso il nostro sistema ingessato in un contesto europeo improntato alla massima efficienza e agilità della macchina pubblica. Il faro ispiratore di questo progetto è il rispetto del particolarismo storico-culturale peculiare del nostro Paese, ed il miglioramento dei servizi offerti ai cittadini a costi evidentemente più bassi. Ma soprattutto, l'abolizione delle Province e la costituzione delle nuove Regioni vedrà quest'ultime profondamente rinnovate: il disegno prevede infatti degli Enti regionali a statuto speciale, che godranno quindi di una particolare e sostanziale autonomia. L'incontro di oggi -conclude il sottosegretario- è senza dubbio un primo importante step nella definizione dei criteri geo-economici utili per ridisegnare gli assetti istituzionali del Paese".
“Condivido questo nuovo modo di affrontare le riforme istituzionali. In un Paese stanco di promesse puntualmente disattese servono azioni concrete che diano prova ai cittadini di essere rappresentati da persone e gruppi che hanno come obiettivo principale il risanamento dello Stato e dell’economiaâ€, dichiara Meridio, e prosegue “il Mir sta dando segnali forti di presenza attenta e attiva, impegnandosi nella riorganizzazione istituzionale territoriale con l’obiettivo di abbattere costi inutili e sistemi lentissimiâ€.
"La riunione del tavolo tecnico è stata molto proficua", dichiara invece Pagliaro. "Ci fa ben sperare sulla possibilità di dare concretezza ad un'esigenza rimasta insoddisfatta da troppo tempo. La mission è quella di redigere un piano in grado di snellire una vecchia macchina che non funziona più, e renderla anche più efficiente e più economica. Siamo ottimisti -conclude Pagliaro- perché sulla strada giusta".
Il piano di riorganizzazione punta alla costituzione di nuovi Enti regionali, dal numero ancora da definire -nonostante l'ormai superata previsione di 30/36 Regioni- in base ad alcuni criteri. Criteri che, come spiega il presidente Conti della Sgi, vanno "individuati guardando alle piattaforme economiche e culturali di ogni territorio. Questa proposta -prosegue- da attuare in tempi brevi, dovrà risolvere anche un altro problema del sistema italiano, ovvero il grande numero di Comuni. Questi ultimi non vanno certo aboliti, ma vanno ripensati e riorganizzati i servizi su aree notevolmente più vaste". "Ma quale riordino, questa è una rivoluzione". A dichiararlo, lo storico Giordano Bruno Guerri. "Si tratta di smontare un impianto che si è dimostrato clamorosamente sballato", prosegue. "Non è democrazia, ma caos. Per questo è necessario abolire l'attuale sistema delle Regioni e Province, con più Regioni che siano espressione più significativa dell'identità di ogni territorio". "Non posso che esprimere viva soddisfazione per l'attenzione che il Governo ha riservato alla proposta della Sgi", sostiene Franco Salvatori, già presidente della Società geografica e promotore dello studio. "E' certamente un primo punto da cui partire -continua- e il tavolo è impegnato proprio per il suo adattamento alle esigenze e caratteristiche dei vari territori. Il ritaglio infatti, nella proposta della Sgi, è stato fatto in base alle tessere provinciali, perciò dovremo trovare dei criteri più utili e funzionali per la definizione delle nuove unità territoriali".
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