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GdF, rapporto 2011 Comando Regionale Veneto: tutela dei mercati e del consumatore

Di Redazione VicenzaPiù Martedi 14 Febbraio 2012 alle 11:50 | 0 commenti

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Il Comandante Regionale della Guardia di Finanza del Veneto, Generale di Divisione Walter Cretella Lombardo, rende nota l'attività svolta nell'anno 2011 da parte dei reparti sul territorio, a contrasto della criminalità economica e finanziaria, a tutela del mercato dei capitali, dei beni e servizi e del consumatore.

1. TUTELA DEL CONSUMATORE
Il Decreto Legislativo 68 del 2001 attribuisce alla Guardia di Finanza, fra le tante altre, anche le funzioni di polizia economica finanziaria a tutela del mercato dei beni e dei servizi.
In tale ottica, le numerose attività di indagine si risolvono in un servizio a tutela del consumatore, intervenendo in tutte quelle ipotesi in cui vengono posti in commercio beni e servizi non rispondenti alle normative di sicurezza o sanitarie costituendo così una seria minaccia per la salute dei cittadini.
Fra i casi più eclatanti scoperti nel 2011 dalla Guardia di Finanza del Veneto si ricorda l'operazione "Gatto con gli stivali" della Guardia di Finanza di Verona che, dopo un anno di serrate indagini, ha accertato l'immissione sul mercato di prodotti alimentari falsamente biologici per oltre 700 mila tonnellate per un valore di oltre 220 milioni di euro, pari a più di un decimo dell'intero mercato nazionale di settore.
Il tutto grazie alla costante e stretta compiacenza di funzionari e dipendenti degli organi di controllo, disposti a certificare come biologica la produzione e la provenienza di prodotti agricoli, e che non esitavano a "trasformare" il prodotto convenzionale in prodotto autenticamente "biologico".
20 i responsabili, di cui 7 tratti in arresto, per i reati di associazione a delinquere, frode in commercio e frode fiscale per oltre 200 milioni di euro. (Allegato 1).
La tutela del consumatore è assicurata dalla Guardia di Finanza anche attraverso la lotta alla contraffazione, che è elemento altamente inquinante dell'economia poiché produce effetti negativi su più fronti. Altera, infatti le dinamiche del mercato, a tutto danno degli operatori nazionali corretti che, col loro marchio, rappresentano il nostro paese nel mondo (pensiamo al settore dell'abbigliamento e delle calzature), danneggiando ovviamente anche il consumatore finale, che acquista beni di scarsa qualità e, non di rado, pericolosi per la salute.
Il Comando Regionale Veneto si è poi fatto promotore di numerose iniziative a tutela del "made in italy" ed a contrasto della commercializzazione dei prodotti recanti marchio falso, privi degli standard di sicurezza previsti dalla legge (assenza del marchio CE), attraverso l'effettuazione di controlli in vari settori (abbigliamento, prodotti alimentari) e, infine, quello dei giocattoli e degli apparati elettrici a bassa tensione (c.d. luminarie natalizie).
Sono state riscontrate, complessivamente, n. 787 violazioni che hanno portato al sequestro di oltre 4 milioni di prodotti contraffatti, oltre 703 milioni di oggetti non sicuri e oltre 105.000 prodotti in dispregio della normativa posta a tutela del marchio d'origine; denunciati, complessivamente, all'Autorità Giudiziaria 566 soggetti di cui 11 in stato di arresto.
In questo settore, nello specifico, la Guardia di Finanza di Padova ha sequestrato, a seguito di una brillante indagine, quasi 40.000 tra rubinetti, soffioni per docce e raccorderie contraffatti, stoccati in due magazzini, a carico di un extracomunitario di origine cinese.
L'analisi della merce sequestrata, effettuata dal Dipartimento di Medicina Ambientale e Sanità Pubblica dell'Università di Padova, ha rivelato valori di piombo, cromo e nichel ben superiori alle soglie tollerate dalla legge.
Il responsabile, peraltro evasore totale, è stato denunciato all'Autorità Giudiziaria per i reati di contraffazione ed adulterazione di acque o sostanze alimentari e delitti contro la salute pubblica (Allegato 2).
Ancora la Guardia di Finanza di Padova ha operato, nel 2011 un maxi sequestro di 700 milioni di prodotti "made in China".
Seguendo le tracce contabili di un precedente sequestro, i militari del Nucleo di Polizia Tributaria sono risaliti nella filiera commerciale fino all'operatore economico con sede nel capoluogo lombardo, destinatario dei carichi in arrivo dal Paese delle lanterne rosse.
All'atto dell'accesso nei locali della ditta, la pattuglia si è trovata di fronte ad un vero e proprio universo luccicante di bijoux di tutti i tipi: accessori, collane, anelli, pendagli. Quintali su quintali di merce con gli "occhi a mandorla", priva però dei requisiti necessari per la vendita: etichettatura e indicazioni su provenienza e canali d'importazione - oltre che distribuzione - sul territorio nazionale. È così scattato il sequestro di pallets ed interi scaffali e conseguente segnalazione alle Autorità competenti (Allegato 3).
2. TUTELA DEL MERCATO DEI CAPITALI
Nel comparto del mercato dei capitali, sono stati effettuati dalla Guardia di Finanza n. 952 interventi e sono stati denunciati all'Autorità Giudiziaria competente n. 389 soggetti con l'arrestato di 21 persone.
Sequestrati oltre 5,6 milioni di euro di valuta.
Si segnalano, altresì, oltre 7.000 banconote false sequestrate nel corso delle operazioni.
Anche in materia di esportazione illecita di capitali all'estero, questo Comando Regionale ha verbalizzato n. 139 soggetti ed accertato il fraudolento tentativo di esportazione di circa 21 milioni di euro.
Le violazioni sono state perpetrate prevalentemente da cittadini cinesi.
Il dispositivo di sicurezza valutaria nel Veneto può contare anche sul contributo di "Zebin", una femmina di "labrador" specializzata nell'individuazione del contante che opera sul territorio di interesse.
Ulteriore compito istituzionale demandato al Corpo della Guardia di Finanza dal citato Decreto Legislativo n. 68/2001 è quello sulla prevenzione dell'utilizzo del sistema finanziario a scopo di riciclaggio dei proventi di attività criminose e di finanziamento del terrorismo.
Detta attività di servizio, meno nota ma certo non meno importante sul piano della sicurezza economico finanziaria del Paese, viene svolta quotidianamente a seguito dello sviluppo delle cosiddette "Segnalazioni per operazioni sospette" che i vari soggetti obbligati dalla normativa, sono tenuti a fare sulla base di un decalogo elaborato dalla Banca d'Italia - U.I.F.
Infatti, a seguito dell'entrata in vigore, da ultimo, del Decreto Legislativo 21 novembre 2007, n. 231, una vasta platea di persone fisiche e giuridiche (istituti di credito, operatori finanziari, professionisti, case d'asta e gallerie d'arte, case da gioco, ecc..) hanno l'obbligo di segnalare tutte quelle operazioni ogniqualvolta vi è sospetto o vi sono ragionevoli motivi di sospettare che siano in corso o che siano state compiute o tentate operazioni di "riciclaggio" di denaro di provenienza illecita.
Nonostante la crisi, il Veneto, caratterizzato, notoriamente, da un tessuto imprenditoriale di prim'ordine, ha rappresentato da sempre un'area di interesse privilegiato per gli investimenti produttivi.
Tale condizione, in un momento economicamente delicato, può rappresentare una significativa attrattiva per le "consorterie criminose" per "riciclare" o "rigenerare" i capitali derivanti dai traffici illeciti, proprio in quei territori ove sono presenti solidi insediamenti industriali.
Per limitare tale rischio, sul territorio, l'attività delle Fiamme Gialle è sviluppata con accurate investigazioni antiriciclaggio, svolte attraverso l'approfondimento di operazioni finanziarie sospette.
Le segnalazioni sospette passate "al setaccio" sono 575 ed hanno permesso l'individuazione di casi di "riciclaggio", di violazioni valutarie per illecito trasferimento di valuta da o per l'estero o anche di evasione fiscale.
In particolare, da un'apposita delega conferita dal Nucleo Speciale di Polizia Valutaria di Roma, il Nucleo di Polizia Tributaria di Vicenza ha contestato ad una società di amministrazione fiduciaria l'omessa segnalazione di una operazione finanziaria sospetta per oltre 21 milioni di euro (Allegato 4).
Il Nucleo di Polizia Tributaria di Treviso, partendo da una operazione finanziaria sospetta ha, altresì, eseguito una verifica fiscale nei confronti di una ditta individuale constatando l'emissione di fatture per operazioni inesistenti per un imponibile di oltre 5 milioni di euro ed un'IVA evasa pari ad oltre un milione di euro.

3. DIRITTO PENALE COMMERCIALE E FALLIMENTARE
La sicurezza dei mercati è garantita dalla Guardia di Finanza attraverso l'attività di polizia giudiziaria altamente specializzata nella repressione dei reati di falso in bilancio e bancarotta fraudolenta.
Nello specifico vanno ricordate in questa sede, ancora una volta, il fallimento della compagnia aerea "Myair", con una bancarotta fraudolenta di 200 milioni di euro e falso in bilancio per oltre 900 milioni.
La Guardia di Finanza di Verona ha arrestato i titolari della DIAF Italia S.r.l., per falso in bilancio, e per aver distratto dalle casse societarie oltre 500 mila euro e 8 automezzi, nonché per il ricorso abusivo al credito per oltre 300 mila euro (Allegato 5).
Di rilievo il fallimento della Termoplast di Orgiano, accertato dal Nucleo di Polizia Tributaria di Vicenza.
Sono stati sequestrati agli 8 indagati, che avevano distratto dalle casse societarie 21 milioni di euro anche attraverso il ricorso a società svizzere, statunitensi, rumene e serbe beni per 18 milioni di euro, fra ville, appartamenti, capannoni industriali e terreni agricoli (Allegato 6).
La Compagnia di Bassano del Grappa ha indagato i 9 responsabili del cosiddetto Gruppo Chemello cui facevano capo 7 aziende del vicentino, per frode fiscale e bancarotta fraudolenta.
È stata accertata una distrazione patrimoniale per oltre 8 milioni di euro, l'emissione di fatture false per oltre 5 milioni di euro costi indeducibili per oltre 11 milioni di euro e violazioni IVA per 7 milioni di euro.

Al presente comunicato stampa si allegano:
 Prospetto riepilogativo;
 Comunicato stampa datato 6 dicembre 2011 del Comando Provinciale di Verona (Allegato n. 1);
 Comunicato stampa datato 11 febbraio 2011 del Comando Provinciale di Padova (Allegato 2);
 Comunicato stampa datato 15 giugno 2011 del Comando Provinciale di Padova (Allegato 3);
 Comunicato stampa datato 2 aprile 2011 del Comando Provinciale di Vicenza (Allegato n. 4);
 Comunicato stampa datato 2 dicembre 2011 del Comando Provinciale di Verona (Allegato n. 5);
 Comunicato stampa datato 7 dicembre 2011 del Comando Provinciale di Vicenza (Allegato n. 6). 

 

 


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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