Garanzia Giovani in Veneto, Donazzan: quasi 40 mila adesioni e 12.500 ragazzi occupati
Mercoledi 20 Maggio 2015 alle 15:09 | 0 commenti
Elena Donazzan, assessore regionale al lavoro, alla formazione e all’istruzione
Continua a crescere in Veneto il numero dei ragazzi coinvolti dal Programma Garanzia Giovani. Le adesioni totali sfiorano quota 40.000 e a maggio 2015 oltre 17.000 giovani risultano occupati o aver comunque avuto occasioni temporanee di impiego dopo l’iscrizione. È quanto emerge dal quarto report di Monitoraggio realizzato da Regione del Veneto e Veneto Lavoro, con dati aggiornati all’11 maggio 2015.Â
Nello specifico, le adesioni sono 39.178 e riguardano principalmente giovani veneti di età compresa tra i 20 e i 24 anni. Un numero consistente di adesioni viene successivamente annullato (a seguito della mancata presentazione agli Youth Corner o dell’attivazione in un’altra regione) e i ragazzi potenzialmente interessati alle proposte nell’ambito del Programma sono 23.529. Di questi, il 90% ha già sottoscritto il patto di servizio, nella maggior parte dei casi in tempi abbastanza brevi (il 60% entro una settimana).
In aumento la percentuale degli iscritti che risultano occupati o in tirocinio: a maggio 2015 sono 12.594 (32%), cui si aggiungono 4.808 giovani che hanno comunque lavorato almeno una volta dopo l’adesione. Tra quanti hanno trovato un lavoro, il 33% è a tempo determinato, il 30% è impegnato in un tirocinio e il 17% è in apprendistato.
In Veneto Garanzia Giovani funziona sempre meglio e i numeri ce lo confermano mese dopo mese. Segno che i giovani hanno fiducia nel Programma e che la Regione ha lavorato bene in questi mesi per dar loro opportunità concrete. Il nostro impegno, ora, è quello di garantire a quanti più iscritti possibile la possibilità di ricevere un aiuto efficace nella ricerca di un nuovo lavoro, di un’opportunità formativa o di un reinserimento nel mondo dell’istruzione.
Il report mensile di Monitoraggio di Garanzia Giovani in Veneto è disponibile nella sezione statistiche del portale dedicato www.garanziagiovaniveneto.it e sul sito di Veneto Lavoro, www.venetolavoro.it.
Emergono segnali positivi per il mercato del lavoro e per l’economia veneta nel primo trimestre del 2015, ma dopo le delusioni del 2014 ora serve cautela. È questo, in estrema sintesi, quanto emerge dalla Bussola sul mercato del lavoro in Veneto di maggio 2015, a cura dell’Osservatorio & Ricerca di Veneto Lavoro.
In un contesto economico che si segnala in miglioramento (le previsioni per il 2015 danno un Pil Veneto al 1,1%), i dati positivi riguardano soprattutto la crescita complessiva delle assunzioni, 188.100 nei primi tre mesi dell’anno, e in particolare dei contratti a tempo indeterminato, spinti dai consistenti incentivi previsti dalla Legge di Stabilità 2015.
In crescita, considerando il lavoro dipendente, anche i contratti di somministrazione e quelli a tempo determinato, mentre si conferma la frenata dell’apprendistato. Tra le altre tipologie contrattuali, prosegue il calo dei rapporti di lavoro intermittente (-13%) e delle collaborazioni a progetto e coordinate-continuative, passate dalle 8.400 del primo trimestre 2014 alle 6.600 del primo trimestre 2015. Tendenza opposta, invece, orientata alla crescita, per i tirocini (8.400), una delle misure previste dal Programma Garanzia Giovani, e per i lavori di pubblica utilità (2.100).
I dati positivi confermano che il tessuto economico del Veneto, grazie soprattutto alla buona politica del lavoro fatta in questi anni dalla Regione, è sempre capace non solo di ridurre i danni, ma anche di creare le condizioni per riagganciare prima e meglio la ripresa. Seppur con cautela, infatti, possiamo dire che stiamo uscendo dalla recessione e che ci sono le premesse per ritornare a crescere. Non dobbiamo tuttavia dimenticarci del gran numero di disoccupati, sia adulti che giovani, che la crisi ha prodotto e per i quali non bastano gli incentivi alle assunzioni, ma servono politiche specifiche, come quelle previste dal Piano straordinario del lavoro 2015 che abbiamo recentemente approvato.
Il saldo tra assunzioni e cessazioni è risultato non solo positivo (+42.400), come è lecito attendersi all’inizio di ogni anno, ma anche nettamente migliore rispetto a quello del primo trimestre del 2014 (+35.000). In miglioramento, di conseguenza, anche il saldo su base annua, che però resta negativo (-6.000 a fronte del -12.000 misurato a dicembre 2014). La speranza è quella di raggiungere presto, forse entro il primo semestre dell’anno, quel segno positivo che rappresenterebbe la fine di un lungo periodo caratterizzato dalla perdita di posti di lavoro.
Non si registrano, invece, sostanziali variazioni sul fronte della disoccupazione, sia in riferimento al numero di persone iscritte ai Centri per l’Impiego (448.200, in linea con i dati di marzo 2014) che delle domande di sostegno al reddito, con 35.049 richieste di ASpI e 11.123 di MiniASpI.
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