Futuro 150 non fa "l'antagonista": la coop dei grandi soci di Bpvi dialoga con la banca
Giovedi 21 Gennaio 2016 alle 10:33 | 0 commenti
Anche a Vicenza, come a Montebelluna, i grandi azionisti della banca popolare si organizzano in vista del passaggio alla spa. Il potenziale nocciolo duro della Bpvi si sta organizzando attorno all'associazione Futuro 150, una formazione nata alla fine dello scorso anno per iniziativa di alcuni importanti imprenditori e professionisti del territorio berico e non solo. Nel consiglio direttivo siedono tra gli altri Agostino Bonomo, presidente della Confartigianato di Vicenza, Domenico Corà (industria e commercio di legnami) e Silvio Fortuna (amministratore delegato di Arclinea arredamenti e presidente della Fondazione studi universitari di Vicenza).
Tra i soci fondatori compaiono i nomi di Loison (storica dinastia dolciaria di Costabissara), del notaio Gian Paolo Boschetti, di Gian Carlo Ferretto (ex numero uno di Confindustria Veneto ed ex vicepresidente della banca) e perfino di Barbara Diquigiovanni, figlia del (ex, ndr) presidente del Real Vicenza, Lino Diquigiovanni. Il portavoce del progetto invece è il professor Andrea Beretta Zanoni, docente di economia aziendale nell'Università di Verona. Attualmente la formazione rappresenta almeno il 3,5% del capitale di Bpvi, stima fatta per difetto visto che soltanto una parte degli aderenti ha comunicato le proprie partecipazioni.
A differenza dell'associazione Per Veneto Banca, che ha subito assunto una posizione antagonista rispetto all'attuale gruppo dirigente, il gruppo vicentino mostra per il momento un atteggiamento dialogante verso l'istituto. Il primo incontro ufficiale con il presidente Stefano Dolcetta e l'amministratore delegato Francesco Iorio è atteso per giovedì 28 gennaio nel corso del road show che l'istituto sta conducendo per incontrare i principali stakeholder. «Fino a oggi le comunicazioni tra la banca e gli azionisti sono state molto stringate. Chiederemo pertanto di condividere in misura più dettagliata il percorso che ci condurrà all'aumento di capitale e alla quotazione in borsa», spiega a MF-Milano Finanza Beretta Zanoni, che insiste anche sulla necessità di «far luce quanto prima sulle misure rivolte ai vecchi soci. Nelle scorse settimane sono state annunciati eventuali incentivi per chi sottoscriverà l'aumento di capitale. Anche su questo punto vorremmo disporre di maggiori elementi», conclude Beretta Zanoni. Al momento insomma l'attenzione è concentrata sulle scadenze di breve termine. L'associazione però intende giocare un ruolo anche dopo la trasformazione in spa, quando potrebbe assumere la forma di un patto parasociale per stabilizzare la nuova governance e fare da polo aggregante per altri azionisti.
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