Fusione tra Comuni, Cgil, Cisl e Uil Vicenza: "grande opportunità per migliorare i servizi ai cittadini"
Venerdi 1 Dicembre 2017 alle 16:46 | 0 commenti
In vista dei prossimi referendum relativi all'aggregazione di piccole municipalità , non solo beriche, riceviamo una nota congiunta delle Segreterie Cgil Cisl Uil di Vicenza riguardo all'auspicio che sempre più comuni della nostra provincia si fondano per creare delle realtà in grado di fornire servizi di qualità ai cittadini: "In un'epoca caratterizzata dall'assenza di confini, da un'economia globale che condiziona le vite delle persone, i Comuni possono svolgere un ruolo importante per aumentare il benessere dei cittadini. A fronte di una forte riduzione dei finanziamenti statali è necessario reperire nuove risorse per la gestione dei servizi pubblici sostenendo i processi di aggregazione e fusione delle Amministrazioni Pubbliche."
"L'obiettivo - prosegue la nota - è quello di un miglior utilizzo delle risorse economiche e del personale, del mantenimento/miglioramento della qualità dei servizi e delle prestazioni, della valorizzazione delle competenze professionali dei dipendenti. In particolare per quei Comuni che da tempo soffrono di un progressivo spopolamento ed invecchiamento della popolazione serve il coraggio ed osare. La fusione dei Comuni, viste anche le risorse messe a disposizione, è una occasione da non perdere, per i cittadini di oggi e per le nuove generazioni."
"Lo Stato - sottolinea le segreterie confederali - eroga per i 10 anni successivi alla fusione consistenti contributi straordinari. Per un piccolo Comune significa avere a disposizione, per diversi anni, non migliaia ma qualche milione di euro. Studi autorevoli, non ultimo quello del Ministero dell'interno, hanno dimostrato che mediamente i Comuni più piccoli offrono meno servizi e fanno pagare tasse più alte. Siamo convinti che in Italia 8.100 Comuni siano troppi; che troppi siano gli oltre 500 Comuni del Veneto. In Provincia di Vicenza i Comuni sono 120: 68 hanno meno di 5.000 abitanti, 12 stanno sotto i 1.000 abitanti, 31 tra i 1000 e i 3000 abitanti; solo 22 Comuni superano la soglia dei 10.000 abitanti. Per modificare in meglio questa realtà c'è la necessità di condividere un processo culturale, politico e sociale con l'obiettivo primario di migliorare le condizioni di vita dei cittadini."
"In questa prospettiva - continua la nota - "Stare Insieme" è una opportunità ! Il risultato che si può conseguire può andare ben oltre la semplice sommatoria di due o più comunità perché uniti si è più forti. Le risorse liberate dalle unificazioni potranno essere impiegate per migliorare i servizi, per migliorare la qualità della vita delle persone con investimenti importanti nel territorio. Come Cgil Cisl Uil sosteniamo i processi di fusione dei Comuni perché siamo fermamente convinti che rispetto all'incertezza economica e sociale di oggi l'errore più grande sarebbe quello di rimanere fermi. In questo senso tutte le opportunità vanno colte con coraggio e lungimiranza, per il bene dei cittadini, dei lavoratori, delle imprese."
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