Fuga dei cervelli, Roberto Ciambetti: parole del ministro del lavoro sono inopportune e gravi
Lunedi 19 Dicembre 2016 alle 19:13 | 1 commenti
Roberto Ciambetti, Presidente del Consiglio regionale del Veneto
Sinceramente trovo fuori luogo, inopportune e da censurare le dichiarazioni del ministro Poletti sulla fuga dei cervelli dall’Italia. Si tratta di frasi disdicevoli, gravi e lascia stupiti sentirle dire dal ministro del lavoro. Provo indignazione per le espressioni del Ministro del lavoro: 100 mila cervelli in fuga significa una città di medie dimensioni, una perdita per l’intero sistema Paese. Innanzitutto, un governo che denigra giovani e non più giovani costretti ad emigrare perché non riescono a trovare un lavoro idoneo per il curriculum di studi guadagnati studiando nelle nostre Università è un governo che non riesce a comprendere limiti e dimensioni del fenomeno.
Diciamo tutti che per i Paesi occidentali le password verso il futuro sono l’alta professionalità , la specializzazione, la qualità nonché ricerca e innovazione. Ma proprio chi ha queste doti, chi ha i talenti, chi si è formato con sacrifici non da poco da parte delle famiglie, è costretto ad andare all’estero per trovare un lavoro appagante. Non riflettere su questo fatto significa condannare il sistema Paese all’obsolescenza e che questo meccanismo perverso sia alimentato da chi, per primo, avrebbe tutto l’interesse a tenere in Italia le menti migliori non può non destare preoccupazione. Il biasimo per le dichiarazioni di Poletti è necessario e spero sia corale.
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