Franzina e Abalti: interrogazione su caro mense
Mercoledi 11 Agosto 2010 alle 17:23 | 0 commenti
Maurizio Franzina e Arrigo Abati, PdL- In pieno marasma, l'assessore Moretti dimostra ancora una volta di essere inadeguata al ruolo. Infatti dichiarando, come fa sulla stampa di oggi : «Per il resto - conclude Moretti - mi sembra quasi superfluo precisare che il diritto allo studio è ben altra cosa rispetto allo "scodellamento" che non determina certo la qualità della scuola» si taglia le gambe da sola.
Perché o la distribuzione dei vassoi (chiamiamola per quello che è) fa parte del "diritto allo studio" cioè dell'insieme dei servizi, didattici e di supporto, (pulizie, apertura edifici, controllo, etc...) indispensabili a garantire la fruizione del servizio e quindi al "diritto allo studio", e quindi l'assessore può pretendere l'intervento del bilancio comunale, oppure la devono pagare gli utenti, senza sconti di sorta.
Ricordando che l'interpretazione estensiva del "diritto allo studio", condivisa e difesa anche dai sindacati della scuola, è sempre applicata negli ultimi decenni a Vicenza,
ci chiediamo perché oggi si voglia fare una scelta diversa, caricando sulle famiglie un ulteriore onere. Ed aprendo di fatto la strada alla "privatizzazione" dei costi di tutti i servizi scolastici.
Evidentemente, incartandosi da se, l'assessore Moretti si appresta a varare l'aumento del 25% del costo della mensa scolastica, in un momento così difficile per le famiglie, solo per non voler affrontare di petto il problema e reperire le risorse necessarie dalla fiscalità generale.
Ancor più in ambasce l'assessore oggi dichiara :
«Non ho mai detto a quanto ammonterà il costo della mensa, perché in realtà nessuno, me compresa, è oggi in grado di stimarlo. Ho solo preannunciato un possibile aumento, la cui entità verrà determinata dai tagli che il governo attuale ha proceduto a fare nei confronti degli enti locali».
Non ricordando che la manovra sulla fiscalità comunale(federalismo fiscale), che il governo ha annunciato in sede ANCI, produrrà un aumento, e significativo, delle entrate del comune di Vicenza.
Per altro giovedì scorso l'assessore, che incredibilmente oggi riesce anche a smentire se stessa, così dichiarava :
COMUNE. L'assessore Moretti conferma: «Più costosi i buoni-mensa». Impegno ribadito: «Aumento di meno di un euro» -Pranzi a scuola, menù più caro di Antonio Trentin
E queste dichiarazioni producevano, oltre alla preoccupazione degli scriventi, anche reazioni dei cittadini di cui la stampa ha dato conto nel giornale di sabato u.s.
SCUOLA. I ventilati aumenti del pasto ormai decisi dal Comune preoccupano le famiglie ma anche i dirigenti scolastici - Il caro mense solleva i genitori di Anna Madron
Due pasti a settimana, 40 euro al mese: «Per alcuni sono tanti soldi». Mangiare a casa? «Non lo fa nessuno». Malumori sul menù
Certo, l'entità definitiva dell'aumento "ormai deciso dal comune" non è specificata, ma tutti hanno capito dove si andrà a finire..I genitori si preparino ad aprire il portafoglio e pagare le inefficienze e gli sprechi di questa amministrazione.
La questione merita ora di approdare in Consiglio Comunale intanto con una interrogazione :
chiediamo quindi :
1) In che data è stata bandita la gara per il servizio mensa ?
2) Quali società e/o raggruppamenti hanno partecipato ?
3) Può l'assessore trasmetterci la tabella comparativa delle offerte presentate ?
4) Può l'assessore fornire per iscritto i dati dell'offerta vincitrice, e delle altre, in forma disaggregata, in modo da evincere i singoli costi, ed in particolare il costo della "distribuzione del vassoio" ?
5) Perché il "piatto unico" non ha generato una (piccola) diminuzione dei costi ?
6) Perché non si è riusciti a giungere ad un accordo sindacale per l'erogazione del servizio con il personale ATA (che veniva in passato retribuito a parte per questo servizio aggiuntivo) ?
7) Quale cifra aggiuntiva (personale ATA e conguaglio) era stata predisposta nel PEG 2010 per il servizio mensa ?
8) Non era più opportuno, in assenza di accordo con il personale ATA, bandire una gara specifica per la distribuzione dei vassoi, magari con cooperative, o pensare ad impegnare il volontariato ?
9) Come sono pagati i servizi di sorveglianza, pulizia, apertura della scuola ?
10) Non è forse vero che fanno parte del "diritto allo studio " e sono pagati dalla fiscalità generale ?
11) No è forse più opportuno congelare gli aumenti delle mense in attesa di valutare l'impatto sul bilancio comunale dei decreti sul federalismo fiscale ?
A seguito delle risposte predisporremo una mozione operativa sul tema.
Chiediamo la risposta scritta ed in aula.
Maurizio Franzina
Arrigo Abati
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