Fotovoltaico a Marola, l'avvocato:"Dama S.S. rispetta la legge". Ma diffida dal dare notizie
Lunedi 8 Agosto 2011 alle 11:49 | 0 commenti
Nell'ambito della polemica in atto sulla costruzione di un impianto fotovoltaico in località Marola di Torri di Quartesolo abbiamo pubblicato vari interventi diretti da parte di Irene Rui (tra cui questo), ma anche risposte in prima persona del sindaco di Torri di Quartesolo, Diego Marchioro, e del suo assessore all'urbanistica Gianluca Ghirigatto, oltre a un articolo del nostro collaboratore Marco Milioni. Per l'ultima lettera di Irene Rui, invece che una risposta altrettanto diretta, è arrivata una lettera via Posta certificata dell'avvocato Alberto Andreello della Società Agricola Dama S.S. a nome del Presidente e legale rappresentante Dario Traverso.
Nella lettera si "diffida a non reiterare diffamazioni gravemente lesive dell'immagine, dell'onore e del decoro della Società Agricola Dama S.S. e della società appaltatrice dei lavori di realizzazione dell'impianto fotovoltaico sito in località Marola di Torri di Quartesolo (Vi) ... in relazione alla lettera della signora Irene Rui apparsa sul Vostro quotidiano online...", lettera che viene dichiarata come "gravemente lesiva dell'onorabilità della società mia cliente e delle persone, che, nel rispetto della legge e di tutte le procedure previste, stanno realizzando l'impianto fotovoltaico di Marola ...".
Non sta a noi giudicare, fino a che non ne scriveremo direttamente, se sia vero o meno che "i giudizi espressi nella lettera siano frutto di una posizione politica ideologicamente preconcetta che attraverso una strategia gravemente diffamatoria tende a neutralizzare iniziative economiche assolutamente regolari e lecite ..." ma ci teniamo a fare qualche osservazione:
1 - visto che la lettera dell'avvocato ci è arrivata non al nostro indirizzo ufficiale (ben specificato nei dati della testata quotidiana web) ma, come le lettere di Irene Rui, all'indirizzo [email protected], quello notoriamente riservato a chi vuol dare voce a istanze proprio dei cittadini, all'inizio della lettura (a cui non possiamo rispondere privatamente se non con Posta certificata, che non abbiamo attivato, n.d.r.) ci aspettavamo opinioni e dati del "cittadino" Dario Traverso, ma tant'è
2 - come può "una strategia gravemente diffamatoria ... neutralizzare iniziative economiche assolutamente regolari e lecite"?
3 - l'avvocato della Società Agricola Dama S.S. ha scritto a [email protected] in nome e per conto del "Presidente e legale rappresentante Dario Traverso". E per la società appaltatrice dei lavori contestati nella lettera scriverà qualcuno?
4 - se poi "le accuse (di Irene Rui, n.d.r.), generiche e calunniose, circa la mancata osservanza delle norme sulla sicurezza del lavoro non trovano riscontro in alcun concreto dato e/o fatto e sono pertanto prive di fondamento", visto che l'avvocato si riserva "ogni azione nei confronti degli autori, lasciamo correttamente ogni valutazione a chi deciderà sull'azione minacciata ma ci sarebbe piaciuto che l'avvocato Andreello o chi per lui avesse fornito a fronte di accuse generiche i suoi dati oggettivi. A meno che non voglia giocarli come assi nella manica al momento del procedimento che ci piacerebbe (ci perdoni Irene Rui) che l'avvocato, su mandato del cliente, attivasse realmente invece che, come spesso avviene in casi simili, minacciarlo soltanto. A che pro minacciare soltanto e lasciare accesi i dubbi se si è sicuri delle proprie ragioni?
Dopo aver riportato, per amor dell'informazione, le posizioni base dell'avvocato-cittadino e della rappresentata Società Agricola Dama S.S., società appaltatrice, finora silente, a parte (a proposito qual è e di chi è?), siamo disponibilissimi a incontrare e a dar voce al presidente Dario Traverso o a suoi tecnici, così come a quelli dell'impresa appaltatrice, come abbiamo fatto col sindaco e con l'assessore.
Ma l'avvocato Alberto Andreello dia una ripassata, se non lo avesse già fatto in questi giorni (la sua missiva è stata inviata il 5 agosto) ai testi sulla libertà d'informazione a cui solo obbedisce VicenzaPiu.com insieme alle altre testate collegate e a ogni libero giornale, prima di diffidare "chiunque dal divulgare notizie o dall'esprimere giudizi lesivi della propria immagine". I giornali "devono" divulgare le notizie (e le opinioni) e non possono accettare diffide a non divulgarle da chicchessia, mentre l'espressione di giudizi eventualmente lesivi ... non è a nostra firma, come lo stesso avvocato sottolinea nel "riservarsi" azioni nei confronti degli autori (ma non è Rui l'autrice?, n.d.r)
L'avvocato, poi e in primis, rispetti il suo obbligo di inviare le sue comunicazioni/intimazioni legali al corretto destinatario (direttore responsabile e/o editore) non a un indirizzo generico, infrangendo, lui sì , la nostra immagine e reputazione visto che a quell'indirizzo hanno accesso i nostri collaboratori. E noi siamo così sicuri di questo che lo stiamo pubblicando: è il "procedimento" migliore che la stampa attua. Senza riserve.
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