Fotovoltaico a Marola, Irene Rui a Dama S.S.: supposizioni o verità? Diffide o risposte?
Martedi 9 Agosto 2011 alle 00:53 | 0 commenti
Riceviamo su [email protected] da Irene Rui e pubblichiamo. Â
Riguardo alle azioni minacciate nei miei confronti da Alberto Andreello, avvocato della Società Agricola Dama S.S., a nome del Presidente e legale rappresentante Dario Traverso, invio i miei pensieri sulla diffida con foto allegate da cui si nota che neppure la recinzione fino a domenica era a norma. Essendo questa instabile chiunque poteva scivolare nel cantiere appoggiandovisi accidentalmente.
E' vero che dopo la segnalazione della Grazia Traverso lunedì scorso (1 agosto) in Comune dopo un'ora è stata posta la cartellonistica sui cancelli della villa e quella di sicurezza sui cancelli del cantiere, ma l'unico segnale di cantiere è quel foglietto dell'Ispettorato provinciale del lavoro, di cui allego foto e particolari.
Ecco di seguito le mie considerazioni in dettaglio.
La mia lettera pubblicata dalle testate quotidiane web VicenzaPiu.Com non mi sembra essere offensiva nei confronti della società Agricola Dama S.S., poiché non sono state fatte assolutamente affermazioni, ma sono state posti degli interrogativi. Se poi si scambiano le interrogazioni per affermazioni, significa che chi legge afferma che esistono delle verità sulle supposizioni. A prova di quanto supposto, ci sono delle foto (già in parte allegate alla lettera precedente e qui completate).
L'uso del termine "schiavi edili" effettivamente è un pò forte, ma sappiamo benissimo che gran parte della "merce umana", altro termine forte, è usata o posta al lavoro con contratti capestro, a ritmi forsennati (qui lavoravano anche di notte), e magari sottopagati da ditte subappaltatrici che spesso usano personale messo a disposizione da caporali e, per esperienza, in nero e, talvolta, immigrati non regolari, ricattabili e senza alcuna tutela previdenziale ecc. Certamente non si può affermare che questo avvenga per il cantiere di Marola, ma possono sorgere dei dubbi e visto il fuggi, fuggi del personale all'arrivo nei pressi del cantiere di foresti (almeno così è stato riferito), forse c'è qualcosa che non va. Naturalmente la Società Agricola Dama S.S. può anche non sapere (pur dovendo essere informata) cosa si cela dietro agli operatori stranieri utilizzati dalle imprese edili, come magari non lo sanno le stesse imprese (che sarebbero tenute a controllare), visto che gran parte subappaltano a loro volta. Che poi nel cantiere per la sicurezza ci sia un po' di allegria, lo dimostrano le foto. Queste infatti, mostrano tranquillamente che i tondini utilizzati (prima della installazione delle strutture portanti) per segnalare il posizionamento dei pali non sono sufficientemente evidenziati e si confondono tra il prato, come il materiale accatastato in modo non molto consono e poi si nota che il personale non indossa guanti, né altri DPI (dispositivi di protezione individuali).
Sta di fatto che chi si sente offeso per delle domande o supposizioni dei cittadini, significa che ha "il sale sulla coda", altrimenti risponderebbe tranquillamente con un ulteriore comunicato per iscritto e non con minacce di diffide.
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