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Forza Italia contro i nuovi arrivi: "Si spende troppo", ma per i profughi zero soluzioni
Martedi 29 Agosto 2017 alle 10:12 | 0 commenti
"Le chiacchiere stanno a zero". Il comitato provinciale di Forza Italia ieri ha parlato. Donazzan Tosetto e tutti gli altri, più o meno, big hanno lanciato un allarme chiaro: "In tre anni il costo dei richiedenti asilo nel vicentino sarà di circa 100 milioni di euro". Il conto è esatto, la risposta, forse, no. La cifra, tonda, monumentale, non può essere contradetta. Si tratta della somma dei diversi bandi per l'accoglienza (dal 2015 ad oggi), l'ultimo dei quali di 74 milioni da usare per la gestione di 2900 nuovi arrivi. "Oltre ai 35 euro al giorno agli extracomunitari, per di più clandestini, avranno due magliette, due paia di scarpe, due asciugamani, una federa due giacche..." Ha spiegato l'assessore Elena Donazzan, infastidita per il trattamento riservato ai non italiani. Ma allora che fare con chi arriva?
Dall'Africa si muovono milioni di persone e tutti gli analisti di geopolitica avvertono: "Nel medio periodo la migrazione continuerà ". Il problema è chiaro, il continente africano è instabile e povero, l'Europa No. Nel mezzo c'è quell'imbuto chiamato Mediterraneo. Anche ipotizzando un cambio di Governo, una repentina riforma del sistema di accoglienza, riforma che tutti i partiti dicono essere necessaria, quei 2900 e forse più cercatori di felicità da qualche parte dovranno andare. Quei 74 milioni faranno comodo a chi sarà chiamato a gestirli. Elettoralmente la frase "prima gli italiani" è forte, convince ed è sotto gli occhi di tutti quanto ad una provincia in crisi di nervi e con le casse vuote quei soldi potrebbero servire. "Il nostro municipio non è a prova sismica, se c'è un terremoto crolla, se sopravvivo finisco in carcere perché non l'ho sistemato, ma i soldi non ci sono" Ha spiegato ieri il sindaco di Nanto, Luca Marchesini. Discorso ineccepibile, ma la domanda resta la stessa e "con i profughi che si fa?". Capito trentacinque euro al giorno, al bar sotto casa lo si può dire: "bei soldi per non fare nulla tutto il giorno.." chi amministra, come molti dei rappresentati del partito di Berlusconi presenti in contrà Gazzole ieri, dovrebbe però sapere che al richiedente asilo entrano nelle tasche ogni giorno tra i due e i cinque euro. Meno di un pacchetto di sigarette, poco di più di due caffè. L'aspirante profugo, inoltre non può lavorare, le regole dello Stato non lo permettono.  Il resto dei famigerati 35 euro serve a pagare alloggi, cibo, corsi d'Italiano e tutti gli altri servizi obbligatori per bando e forniti dalle cooperative e da aziende quasi sempre italianissime. Posti di lavoro spesso ricoperti da giovani che, numeri alla mano, sono l'altra grande emergenza italiana. Non sarà , dunque, che qui cento milioni aiutano anche l'economia di chi accoglie? L'altra faccia della luna, quella non colpita dal sole, ha la faccia scura come chi arriva con il barcone e non è detto che sia il lato peggiore.
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