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Forum Donne Prc: ecco perchè il referendum per abrograzione Legge Merlin non va bene

Di Redazione VicenzaPiù Giovedi 1 Agosto 2013 alle 14:23 | 0 commenti

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Irene Rui, Forum delle Donne di Rifondazione comunista di Vicenza - La proposta referendaria di Giovanni Azzolini sindaco di Mogliano Veneto, e ripresa da Cicero, Cecchetto e Berlato Sella non va bene, poiché invece di tutelare la privacy delle sex worker, propone la cancellazione dell'art. 7 della 75/58 conosciuta come Merlin, riportando di fatto alla schedatura e al controllo coatto e violento nei confronti delle donne e uomini dediti al mestiere.

L'articolo 7 cita, infatti “Le autorità di pubblica sicurezza, le autorità sanitarie e qualsiasi altra autorità amministrativa non possono procedere ad alcuna forma diretta od indiretta di registrazione, neanche mediante rilascio di tessere sanitarie, di donne che esercitano o siano sospettate di esercitare la prostituzione, né obbligarle a presentarsi periodicamente ai loro uffici. E' del pari vietato di munire dette donne di documenti speciali”. Con l'abrogazione di tutta o parte della 75/58, non si arriva a una risoluzione della questione, poiché non si propone in alternativa un norma moderna che tenga conto della Dichiarazione dei Diritti delle Sex Workers presentata in occasione della Conferenza Europea su Sex Work, Diritti Umani, Lavoro e Migrazione, del 15-17 ottobre 2005 a Bruxelles.

Capiamo le problematiche che gli Amministratori si trovano ad affrontare, ma ritornare al vecchio modello, è troppo semplificatorio oltre che lesivo, soprattutto nei confronti della donna, aumentando il rischio dello sfruttamento e della tratta da parte di soggetti malavitosi o della mafia. Comprendiamo anche che la semplificazione "riaprire le case" fa presa su molti che tollerano la prostituzione, ma la vorrebbero nascondere.

In ogni caso la legge va cambiata modificandola con un "disegno" moderno, rispettoso dei Diritti Umani e del Diritto del lavoro, visto anche che l'Italia ha firmato la convenzione dell'ONU del 48 e proprio da li nasce la chiusura dei bordelli con lo sfruttamento di Stato.

In questo caso ammesso che Cicero e company riescano a raccogliere le 500mila firme necessarie entro fine settembre, non è detto che il referendum venga ammesso.

Un esempio su cui i vari ministri e parlamentari, potrebbero lavorare, potrebbe essere la legge della Nuova Zelanda in materia della prostituzione, ampliandola alle lavoratrici e ai lavoratori stranieri.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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