Formazione professionale:preiscrizioni al 26
Lunedi 8 Marzo 2010 alle 15:06 | 0 commenti
Regione Veneto   Â
L'assolvimento dell'obbligo scolastico per i ragazzi in età compresa fra i 14 e i 18 anni, come previsto dalla riforma Moratti, viene assolto o tramite i percorsi tradizionali dell'istruzione, anche attraverso gli Istituti professionali di stato che rilasciano un diploma, o tramite l'apprendistato oppure in alternativa tramite la Formazione professionale iniziale, che alla fine di tre anni rilascia una qualifica professionale riconosciuta e spendibile su tutto il territorio nazionale.
Entro il 26 marzo dovranno essere raccolte le preiscrizioni per la Formazione professionale iniziale.
Nel Veneto la programmazione in questo settore ha visto un notevolissimo impegno sia economico che organizzativo da parte della Giunta regionale.
Solo nell'anno scolastico 2009/2010 la Regione ha impegnato ben 87,3 milioni di euro solo nella Formazione rivolta ai giovani in obbligo scolastico, interessando 17.583 ragazzi, distribuiti in 959 corsi. Per il 2010-2011 è previsto un impegno di circa 90 milioni di euro.
La programmazione dei percorsi triennali in alternativa all'istruzione scolastica superiore - destinata a giovani di età compresa tra i 14 e i 18 anni, in possesso della licenza di scuola secondaria di primo grado - ha avuto inizio nella nostra Regione nel 2002/2003 ed è venuta successivamente consolidandosi appunto con l'entrata in vigore della citata riforma Moratti e con gli accordi in conferenza unificata che hanno definito i percorsi sia per la durata triennale, che per il livello della qualifica conseguita, gli strumenti di certificazione e di passaggio dal sistema scolastico al sistema formativo e viceversa, le competenze di base e tecnico - professionali a cui gli interventi devono essere finalizzati.
Sono interventi formativi attuati tramite lo storico tessuto presente nel Veneto di Centri di formazione accreditati in cicli formativi triennali della durata di 3200 ore (1000 ore nel primo anno, 1100 nel secondo e 1100 nel terzo), dove è previsto lo svolgimento di stage in azienda e la personalizzazione delle attività formative attraverso:
- percorsi per favorire un adeguato inserimento di giovani provenienti dal sistema scolastico o dal mondo del lavoro;
- unità formative di approfondimento, destinate a rispondere a particolari esigenze del territorio.
Una particolare attenzione è stata anche riservata alla programmazione di interventi in favore di giovani diversamente abili per i quali sono previsti:
- percorsi personalizzati di aiuto formativo per i giovani disabili inseriti in interventi formativi ordinari;
- interventi formativi finalizzati al conseguimento di competenze specifiche per allievi disabili che non siano in grado di utilizzare metodi di apprendimento ordinari.
La sperimentazione dei percorsi triennali in Veneto si è caratterizzata fin dalla sua attivazione per l'ottimo livello di collaborazione tra Regione e Ufficio Scolastico Regionale.
Le priorità dell'azione formativa attivata erano tra quelle da poco individuate come sfide per l'Europa a Lisbona e che fissavano per il 2010 una prima e cruciale tappa di verifica: promuovere il successo formativo e combattere la dispersione scolastica e l'abbandono.
L'esperienza di questi anni ha dimostrato e dimostra come nell'ambito delle politiche dell'Istruzione e della Formazione della Regione Veneto i percorsi di istruzione e formazione abbiano assunto un'importanza strategica insostituibile, valutabile sia:
- come utile strumento di contrasto alla dispersione scolastica, in quanto come modo di assolvimento dell'obbligo di istruzione e del diritto-dovere all'istruzione formazione costituiscono una valida alternativa all'offerta formativa dell'attuale sistema scolastico;
- come risposta al fabbisogno di professionalità espresso dal tessuto economico che nel contesto veneto.
Per quanto riguarda il primo aspetto, i percorsi triennali:
- sono orientati a garantire agli allievi sia il raggiungimento di una buona cultura di base, sia la padronanza di capacità e delle tecniche previste nei vari indirizzi di qualifica, utili all'inserimento lavorativo nelle tessuto aziendale del territorio;
- allo stesso tempo, grazie al meccanismo del passaggio tra i sistemi assicurano agli allievi la possibilità di passare al sistema scolastico, attraverso il riconoscimento di crediti formativi negli Istituti Scolastici Superiori (prevalentemente Istituti Professionali di Stato e Istituti Tecnici);
Il modello attuato ha permesso alla Regione Veneto di essere in Italia quella che più si avvicina ai parametri previsti dalla Strategia di Lisbona in materia di Istruzione e Formazione, parametri che prevedono come obiettivo da raggiungere antro il 2010 la riduzione degli abbandoni precoci in una percentuale non superiore al 10%.
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