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Formazione professionale, quasi 11mila firme raccolte per legge regionale

Di Redazione VicenzaPiù Lunedi 5 Ottobre 2015 alle 21:49 | 0 commenti

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FormaVeneto

Sono ben 10.750 le firme raccolte da marzo a luglio a sostegno della proposta di legge regionale per la formazione professionale avanzata da Formaveneto su iniziativa popolare. Grazie a quest’ampio consenso (7.000 le firme necessarie al deposito in Regione), il testo ha potuto essere depositato in Regione e ora potrà arrivare in Consiglio per la discussione.

È infatti di pochi giorni fa la pubblicazione sul Bollettino ufficiale del Veneto del decreto che dichiara l’ammissibilità della proposta di legge regionale del coordinamento, associazione che comprende tutti i maggiori enti di ispirazione cristiana (EnAIP Veneto, Cnos-Fap Veneto, Ficiap Veneto, Cif Opere assistenziali, Ciofs Fp Veneto, Dieffe, Irigem e Opera Montegrappa) e riunisce l’85% dell'intero sistema regionale. Vale a dire più di 800 corsi proposti oggi nei 64 centri presenti capillarmente sul territorio a oltre 16.500 ragazzi tra i 14 e i 18 anni (sui 19mila complessivi iscritti ai corsi IeFP-Istruzione e formazione professionale del Veneto), che così adempiono all’obbligo scolastico nell'esercizio del diritto-dovere all'istruzione e alla formazione.

«Siamo davvero soddisfatti dei risultati raggiunti dalla nostra campagna di raccolta firme - afferma Renato Meggiolaro, presidente di Formaveneto -. Come siamo orgogliosi che la nostra proposta di legge possa ora contribuire al dibattito sul riordino del sistema educativo regionale, riaperto proprio in queste settimane dal disegno di legge che arriva direttamente dalla Regione e vede tra i primi firmatari lo stesso presidente Zaia». «Sono più di dieci anni che sollecitiamo maggior attenzione verso la IeFP e una nuova legge – continua Meggiolaro -, motivo per cui abbiamo scelto di avanzare un nostro progetto». È evidente, infatti, come il quadro normativo regionale della formazione professionale da lungo tempo non risponda più alle mutate esigenze del mondo economico-produttivo (la legge attualmente in vigore risale al 1990): «Davvero un paradosso – aggiunge il presidente -, se si considera che il sistema veneto è indicato a livello nazionale e comunitario come modello eccellente, rispetto al suo riconosciuto ruolo contro la dispersione scolastica, come anche ai suoi risultati in termini di occupabilità degli studenti». A sostenerlo la concretezza dei numeri: il 70% degli allievi trova occupazione entro il primo anno dal conseguimento della qualifica, in ambiti e con mansioni che per il 65% sono pienamente coerenti con i percorsi di studi svolti.

Sul tavolo del Consiglio Regionale in prossima discussione saranno dunque due i progetti di legge per il riordino del sistema. «La nostra - aggiunge il presidente di Formaveneto - è una proposta che nasce dal basso, dall’esperienza di chi quotidianamente lavora nei centri formativi per assicurare i livelli di eccellenza attuali; una proposta che rispecchia davvero le necessità del sistema e raccoglie le voci dei ragazzi, delle loro famiglie, degli operatori, infine di tutti i nostri partner, istituzionali e non solo, e degli attori del territorio. Due i capisaldi del testo: programmazione pluriennale del sistema della formazione professionale - almeno con respiro triennale -, superando cioè l’attuale meccanismo del bando annuale, e poi certezza dei finanziamenti.

Un nodo, quello delle risorse e dei ritardi di pagamento regionali, che nella situazione di crisi di questi ultimi anni ha accentuato le difficoltà vissute dal sistema e che rischia di appensantirsi ulteriormente, se dovessero tradursi in realtà i tagli ventilati nelle ultime settimane. Si confida infatti che gli 83 milioni di euro previsti per la formazione professionale per l’anno formativo 2015-2016 possano essere confermati: di questi, 32 milioni sono di competenza regionale, 27,5 sono trasferimenti dallo Stato e 23,5 del Fondo sociale europeo.

Continua intanto sui territori la mobilitazione per raccogliere consenso intorno alla proposta di legge e sostegno nel dibattito regionale: «A partire da questo mese - conclude Meggiolaro - inviteremo tutti i consiglieri regionali a visitare i nostri centri, a dialogare con gli studenti e le famiglie, affinché possano toccare con mano l’impegno quotidiano svolto in un segmento così importante e strategico non solo per l’ìstruzione dei giovani, ma anche per lo sviluppo del territorio».


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Commenti degli utenti

Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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