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Domani sarà l'ultimo giorno di Diego Fontana come direttore segretario dell'Opera Pia Cordellina, o Opc, giacché è scaduta la proroga speciale che gli era stata accordata dal consiglio di amministrazione, presieduto da Mario Zocche, sul finire dell'inverno. Era stato il sindaco di Vicenza Achille Variati (Pd) a dare l'annuncio il 19 marzo. Ma perché Fontana, potente e influente deus ex machina della Cordellina, lascia quella plancia di comando?

Gli eventi si intrecciano indietro nel tempo. A fine autunno del 2011 gli uffici comunali hanno inviato un atto di «intimazione al pagamento dei corrispettivi» previsti dal decreto legge 165/2001 per un importo pari a 116.000 euro relativamente alla «attività di collaborazione di Diego Fontana». Detto in modo semplicistico il comune chiede i danni all'opera, nella misura delle retribuzioni percepite da Fontana nel periodo contestato, giacché le mansioni di Fontana quale segretario della stessa opera non sarebbero state autorizzate.

Detto alla grossa il comune mai avrebbe autorizzato il doppio lavoro: part time in corso Palladio e part time in via Durando. A palazzo Trissino la notizia rimbalza nei corridoi alla velocità della luce. Anche perché Fontana in municipio al contempo riveste un ruolo di primo piano. Giacché è un importante funzionario del settore decentramento (dove tra poche ore ritornerà a lavorare full time), in ottimi rapporti con il consigliere del Pdl Marco Zocca oltre che, contemporaneamente, col suo assessore di riferimento Massimo Pecori. Ma Fontana vanta un passato di amicizia politica comune nella Dc sia con Maurizio Franzina, ora consigliere del misto  e punto di riferimento della campagna elettorale di Variati. Ma soprattutto, con l'attuale sindaco Achille Variati del Pd. Almeno sino a qualche tempo fa perché il tourbillon attorno al caso Fontana, nato da una serie di esposti alla Guardia di Finanza e alla segreteria generale del comune ha visto la posizione di Variati raffreddarsi nei confronti del suo vecchio compagno nella Dc. Del quale ha annunciato il siluramento de facto con due parole durante un summit a palazzo Trissino dedicato agli enti di beneficenza di nomina municipale.