Fondo di ristoro per soci ex BPVi e Veneto Banca, Pier Paolo Baretta: "miglioramenti introdotti per restituire dignità ai risparmiatori"
Mercoledi 20 Dicembre 2017 alle 21:37 | 0 commenti
Passa da 50 a 100 milioni la dotazione del fondo di ristoro per i risparmiatori delle ex-banche popolari venete (Veneto Banca e Banca Popolare Vicenza) e delle quattro banche poste in liquidazione (CariChieti, BancaEtruria, CariFerrara e Banca Marche) che sono stati vittime di un danno "ingiusto". Il riconoscimento del danno potrà arrivare anche attraverso il ricorso alla Camera arbitrale dell'Anac, l'Autorità anticorruzione. È quanto prevede un emendamento approvato nella notte dalla V Commissione della Camera dei Deputati, sul quale forte è stato l'impegno del sottosegretario all'Economia, Pier Paolo Baretta.
"Crescono le risorse, che sono state estese anche al 2020 e al 2021, e si riducono contemporaneamente - spiega Baretta - i tempi per il riconoscimento del danno e l'accesso al fondo di ristoro, un impegno che avevamo preso con i risparmiatori e che è stato mantenuto."
Oltre all'arbitrato, il danno ingiusto subito dai risparmiatori potrà essere riconosciuto da una sentenza del giudice, anche di primo grado e non passata in giudicato, come inizialmente previsto. Passano, infine, da 180 a 90 i giorni a disposizione del Mef per la definizione del decreto attuativo.
"Si tratta - conclude Baretta - di un ulteriore passo avanti che permetterà di restituire dignità ai risparmiatori traditi e di rinsaldare quel rapporto di fiducia tra Stato, cittadini e mondo del credito che le crisi bancarie di questi anni e la mala gestio di una governace inadatta avevano quasi,
irrimediabilmente, compromesso."
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