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Fondazione Ibsa premia a Lugano la ricercatrice vicentina Anna Scanu

Di Redazione VicenzaPiù Mercoledi 23 Aprile 2014 alle 14:57 | 0 commenti

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Fondazione IBSA per la ricerca scientifica - La Fondazione IBSA per la ricerca scientifica ha premiato oggi i vincitori delle borse di studio per l’anno 2013. Il riconoscimento è andato ad Anna Scanu (foto) per l’area reumatologica e a Jingjing Chen per quella della dermatologia. Le due borse di studio, del valore di 24.000 euro l’una, hanno come scopo quello di sostenere i giovani, di coloro che, ogni giorno, portano avanti il loro lavoro dividendosi tra laboratori e corsie di ospedale in condizioni di grande difficoltà e precarietà.

È a questi studiosi, under 40 e precari, che la Fondazione ha destinato fin dal suo primo anno di attività una parte importante di aiuti affinché i loro studi possano trasformarsi in futuro in terapie per curare chi soffre.

Anna Scanu, ricercatrice vicentina, post doc presso l’Unità di Reumatologia dell’Università di Padova, ha presentato uno studio sul ruolo del liquido sinoviale nelle artriti da cristalli, infiammazioni che derivano dal deposito di elementi di minuscola entità all’interno dell’organismo. Proprio la deposizione di cristalli di acido urico nelle articolazioni causa la forma di artropatia più diffusa, la gotta, comune soprattutto negli uomini e nelle donne oltre una certa età e che colpisce oggi l’1-2% della popolazione che vive in Occidente. Il progetto cerca di capire il ruolo dell’inflammasoma (complesso enzimatico coinvolto nell’attivazione dell’infiammazione) per identificare le molecole maggiormente implicate nella risposta immunitaria. Le artriti rappresentano patologie particolarmente dolorose e sono spesso il punto di partenza per lo sviluppo di disturbi ancora più gravi come la poliartrite. Obiettivo del progetto è quello di studiarne i meccanismi per giungere a cure più efficaci e personalizzate per prevenire e trattare questo tipo di malattie.

“Sono felice che la Fondazione IBSA abbia scelto questo progetto – ha dichiarato Anna Scanu – Con la borsa di studio e la possibilità di portare avanti il lavoro presso i laboratori di ricerca del Prof. Leonardo Punzi, cercherò di identificare le molecole e i meccanismi principalmente coinvolti nell’attivazione e nell’amplificazione della risposta infiammatoria indotta da microcristalli. I risultati consentiranno di individuare nuovi potenziali target per l'intervento farmacologico nella prevenzione e nel trattamento delle artriti microcristalline, e lo sviluppo di una migliore terapia farmacologica “su misura” per ogni paziente.”

La borsa di studio nell’area della dermatologia è andata a Jingjing Chen, studioso di nazionalità cinese, post doc presso l’Istituto Oncologico di Ricerca di Bellinzona (IOSI/IOR), in Svizzera. Il focus del suo progetto è lo studio della senescenza cellulare nel melanoma, forma di cancro della pelle particolarmente aggressiva e maggiore causa di morte per tumori cutanei. I pazienti affetti da melanoma metastatico sono di solito refrattari alle terapie classiche, la maggior parte infatti ha ricadute a pochi mesi dal trattamento. Ciò anche a causa della mutazione del gene PTEN che rappresenta uno dei principali oncosoppressori del nostro corpo. L’obiettivo dello studio è quello di analizzare questi meccanismi per arrestare la proliferazione di cellule tumorali e incoraggiare la cura del cancro attivando la risposta immunitaria dell’organismo del malato.

“Dedico questa borsa di studio – ha commentato Jingjing Chen – a mia moglie e alla mia famiglia, ma soprattutto vorre ringraziare la Fondazione IBSA per questo riconoscimento che per me rappresenta un importante sostegno alla mia attività. Continuerò a lavorare intensamente insieme al Prof.  Andrea Alimonti, mio supervisore, nella identificazione di nuove terapie pro-senescenti rivolte alla cura del melanoma con lo scopo di incrementare le probabilità di risposte in questa terribile malattia.”

L’erogazione di borse di studio rappresenta una delle iniziative più importanti della Fondazione IBSA, nata per contribuire alla diffusione della scienza e delle sue applicazioni a livello internazionale. Per farlo, ha deciso di dare il proprio sostegno a giovani scienziati sotto i 40 anni precari provenienti da ogni parte del mondo. Costoro, pur rappresentando il futuro della ricerca, sono spesso costretti a sviluppare i loro progetti tra mille incertezze e impedimenti lavorando in situazioni appunto di precarietà e dovendo superare numerosi ostacoli per poter reperire le risorse necessarie per perfezionare le loro ricerche e metterle a disposizione dei pazienti di tutto il mondo. A loro, la Fondazione ha pensato fin dal primo anno di attività, predisponendo specifiche borse di studio che rappresentano un valido contributo per il loro lavoro e per il futuro della ricerca scientifica. 

“La nostra Fondazione nasce con l’obiettivo di diventare un punto di riferimento per la diffusione della cultura scientifica di qualità – dichiara Silvia Misiti, direttore della Fondazione IBSA – proprio per questo crediamo che, in un momento di particolare difficoltà per la ricerca, sia necessario supportare i giovani ricercatori e le loro intuizioni affinché possano contribuire appieno allo sviluppo scientifico. Le numerose proposte ricevute da giovani ricercatori provenienti da tutta Europa non possono che indurci a confermare l’assegnazione di altre borse di studio nel 2014.”

La premiazione è stata anche l’occasione per annunciare l’apertura di tre nuovi bandi per il 2014. Il successo del primo anno, infatti, ha convinto la Fondazione a confermare il suo impegno con l’erogazione di 3 nuove borse di studio – sempre del valore di 24.000 euro ciascuna e per giovani ricercatori under 40 – nelle aree di endocrinologia, fertilità e terapia del dolore.

Leggi tutti gli articoli su: Università di Padova, Fondazione IBSA, Anna Scanu

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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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