Fli contro Lega? Gattopardismo, per Ciambetti
Domenica 26 Settembre 2010 alle 19:07 | 0 commenti
Ciambetti: "Italiafutura attacca Bossi? Il gattopardismo teme la Lega. Si chiamano Italiafutura ma sono la solita Italia del passato, l'Italia delle cricche, dei notabili e dei potenti cresciuti e pasciuti alla tavola del debito pubblico"
"Riforme autentiche da una parte dall'altra l'immobilismo e l'arretratezza legate alla struttura clientelare del potere: che il circolo politico che fa capo a Luca Cordero di Monzemolo attacchi Umberto Bossi non sorprende. Il gattopardismo non può di certo sostenere chi vuole i veri cambiamenti". Dura replica dell'assessore regionale al bilancio del Veneto, Roberto Ciambetti, all'articolo firmato da Carlo Calenda e Andrea Romano apparso nel sito di Italiafutura, che attacca senza mezzi termini il leader del Carroccio. "La Lega - ha spiegato Ciambetti - è un movimento popolare, punto di riferimento del mondo del lavoro, dall'operaio al professionista, dall'artigiano alla piccola e media impresa: siamo l'espressione del vero laburismo e non solo padano ma di chi si guadagna da vivere senza contare su aiuti di Stato, agevolazioni, contributi vari. La Lega non può essere il punto di riferimento di chi socializza le perdite ma privatizza al massimo guadagni e profitti. La vera Italia del Futuro nasce proprio dal mondo del lavoro vero, mentre c'è una Italia del passato che non vuol morire che vuole usare lo stato come una vacca da mungere" L'assessore leghista poi rincara la dose: "Se non ci fossero stati Umberto Bossi e la Lega che hanno fatto quadrato attorno al ministro Tremonti impedendo l'assalto alla diligenza così caro agli amici degli amici, compresi quelli di Italiafuturo - ha proseguito Ciambetti - l'Italia avrebbe fatto la fine della Grecia e basterebbe questo dato di fatto inoppugnabile per smentire il duo Calenda e Romano. E' stato grazie alla Lega e a Umberto Bossi se in Italia si è imposta l'esigenza di una riforma profonda dello Stato e del welfare, che non può essere sempre la redistribuzione del reddito dal mondo del lavoro vero all'assistenzialismo clientelare. Ma c'è una Italia che rifiuta le riforme, le contrasta aspramente, le osteggia - ha continuato Ciambetti - perché sa che riformando l'Italia perderebbe il suo potere, il suo ruolo: c'è una vera a propria casta che dall'Italia unita, centralista, che mantiene clientele, ha tutto da guadagnare e da una Italia riformata ha tutto da perdere. La chiamano Italiafutura, ma in realtà è l'Italia del passato, la solita Italia della cricca e delle cricche, dei notabili e dei potenti cresciuti e pasciuti alla tavola del debito pubblico. A costoro la Lega ha detto chiaramente ‘game over' il gioco è finito ed è lapalissiano che i gattopardi a cui è tolto il giocattolo s'arrabbino. La Lega ha dimostrato in verità - ha proseguito Ciambetti - di essere forza di buon governo con la serietà dei suoi esponenti di punta, da Luca Zaia a Roberto Maroni, da Calderoli a Cota sino appunto a Umberto Bossi; la Lega ha dimostrato che cambiare si può. La Lega di Bossi con Maroni al ministero degli Interni ha portato all'arresto di una quantità incredibile di boss mafiosi, camorristi ed esponenti della ‘ndrangheta come mai era successo (qualcuno forse questo non lo vede o non gli piace); con Calderoli ha avviato la riforma del Federalismo e sostenendo Tremonti ha determinato la tenuta dei conti pubblici evitando il disastro. Questa è la Lega di Bossi - ha concluso Ciambetti - nel mirino degli attendenti di qualcuno."
A cura di Roberto Ciambetti, Lega Nord
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