Fiumi, Sel: stop alla cementificazione in aree golenali e alle alterazioni del sistema idrico
Lunedi 29 Aprile 2013 alle 21:53 | 5 commenti
Sinistra Ecologia Libertà di Vicenza - «Per risanare i fiumi è necessario aumentare la portata delle acque e non soffocarli con strozzature artificiali e periodi di magra sempre più prolungati». Così Ciro Asproso, responsabile del gruppo Urbanistica di Sinistra Ecologia Libertà di Vicenza per Valentina Dovigo sindaco. Le acque del fiume Retrone, infatti, secondo l'ARPAV, sono oggi meno inquinate grazie al processo di dilavamento a seguito dell'alluvione del 2010.
Ma per Asproso c'è poco da rallegrarsi: «la qualità chimico-fisica delle acque non è un parametro sufficiente per valutare lo stato ecologico di un corso d'acqua. Secondo l'ARPAV poi, solo il 3% del corso del Bacchiglione ha una buona funzionalità , mediocre per il 55% e pessimo per il 42, non a caso i punti critici sono quelli dove è avvenuta l’esondazione».
«PD e PDL non hanno ancora imparato la lezione e pensano che investendo nel mattone si rilanci l'economia – attacca Asproso. Non basta che il Piano degli Interventi conceda di edificare in zone agricole o di servizio alla popolazione. La Dal Lago rilancia, e punta ad allargare le maglie del BID e del Piano Casa. SEL dice basta alla politica dello struzzo messa in campo dalle altre forze politiche».
Ai tempi della Serenissima il Veneto era conosciuto come la “Civiltà delle Acqueâ€, per l'incommensurabile ricchezza delle risorse idriche e per la grande capacità gestionale dimostrata dai nostri avi. Purtroppo oggi dobbiamo pagare il prezzo di una cementificazione dissennata, anche in aree golenali, e di continue alterazioni del sistema idrico. L'Unione Europea proprio per la tutela dei fiumi ha dato vita ad appositi bandi di finanziamento. Per questo «la prima grande opera pubblica dovrà essere proprio la riqualificazione fluviale – spiega Asproso - un processo di naturalizzazione dei fiumi basato su un approccio integrato alle risorse idriche, sulla correzione dei danni causati dall'uomo, sull'implementazione del sistema fognario, su una maggiore efficacia degli impianti di depurazione. Cosa ben diversa dalla progressiva artificializzazione messa in atto con le arginature, le difese spondali, le canalizzazioni, l'estrazione di ghiaie, l'inerzia di fronte ai tanti casi di inquinamento e degrado tollerato».
«Per difendersi dai fiumi occorre innanzitutto difendere i fiumi – conclude Asproso. Il Comune deve prendere l'iniziativa, restituendo sicurezza ai cittadini, indicendo un bando di gara rivolto a società specializzate nell'opera di naturalizzazione e avvalendosi dei fondi europei».
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