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Fiom: documento Commissione politica

Di Redazione VicenzaPiù Venerdi 26 Febbraio 2010 alle 20:59 | 0 commenti

Cgil Vicenza  

5° CONGRESSO FIOM CGIL VICENZA

Documento della Commissione politica

Il Congresso accoglie con favore la relazione del Segretario uscente, Giampaolo Zanni, apprezzando la chiara analisi della situazione attuale che sta attraversando il mondo del lavoro e la nostra società e le sfide a cui è chiamato il sindacato.
Questo nostro congresso non può che affrontare i temi del presente partendo da una rigorosa analisi dei fatti intervenuti che di questo presente sono principali responsabili.
Con questo documento si vuole portare un contributo alla discussione nel nostro sindacato.

 CRISI

La crisi globale che stiamo attraversando è l'epilogo di un lungo periodo dominato dal pensiero unico neoliberista.
Non possiamo pensare che da questa crisi si uscirà solo utilizzando gli ammortizzatori sociali, che
devono avere carattere universale e vanno pertanto estesi a tutte le lavoratrici e a tutti i lavoratori senza distinzione e senza legami con la bilateralità, quindi va certamente superato il massimale attualmente previsto per la CIG per arrivare all'80% della retribuzione reale e ne va raddoppiata la durata. Siamo convinti che per uscirne e superarla serve una politica industriale ed economica che anziché sul taglio di diritti e del costo del lavoro, punti a competere sull'innovazione, la ricerca e la tecnologia, la scuola e la formazione, il rispetto e la valorizzazione dell'ambiente.
Oltre a tutto ciò si devono modificare gli equilibri sociali a favore del mondo del lavoro partendo da un nuovo modello fondato sulla coesione, la solidarietà e l'uguaglianza data dall'universalità dei diritti. Percorrendo queste vie si può pensare veramente di superare un momento di crisi come l'attuale senza che esso sia pagato solo dai lavoratori e dalle lavoratrici.
Chiediamo alla CGIL di Vicenza di aprire un tavolo confederale che coinvolga le categorie, i servizi e i dipartimenti nel quale confrontarsi sulla crisi per individuare i modi e gli strumenti di patrimonio comune con i quali affrontarla.


 PRECARIETA'

La Crisi ha messo in evidenza che la tanto decantata flessibilità, richiesta in questi anni dalle nostre controparti, non è altro che precarietà e frantumazione del mondo del lavoro; un mondo che ha invece bisogno di essere unificato e nel quale va ripristinata la centralità del rapporto di lavoro a tempo indeterminato.
Vanno ricondotti a fattispecie circoscritte e definite i contratti a termine, mentre si devono abrogare tutte le altre forme di accesso al mondo del lavoro, quali le collaborazioni a monocommittenza.
L'unificazione del mondo del lavoro, che in questi anni ha subito una precarizzazione diffusa, deve diventare l'impegno centrale del sindacato, anche attraverso la contrattazione di secondo livello.


 REDISTRIBUIRE LA RICCHEZZA

Negli ultimi vent'anni c'è stato un enorme spostamento della ricchezza: 10 punti del Pil sono transitati dalle pensioni e dalle retribuzioni da lavoro dipendente a rendite e profitti.
La Fiom è convinta che l'azione di tutta la CGIL deve essere tesa a invertire questa tendenza.
Occorre prendere atto che si è superato da tempo il limite di sopportabilità sociale di questa situazione ed esiste un deciso problema di giustizia ed equità.
Se l'obiettivo è superare la crisi bisogna partire da qui poiché è proprio nel cuore di questo problema che essa affonda le sue radici e le sue cause.
Serve una nuova strategia rivendicativa che affronti grandi temi come il fisco, l'accesso ai servizi essenziali e universali e la contrattazione.


• CONTRATTAZIONE

Il nostro congresso ribadisce la centralità del Contratto Collettivo Nazionale ed il suo valore come strumento di solidarietà, di tutela delle lavoratrici e dei lavoratori e di aumento del potere d'acquisto delle loro retribuzioni, comprensivo di una quota di redistribuzione della richezza prodotta.
Il Contratto Collettivo Nazionale risulta snaturato dal nuovo modello contrattuale contenuto nell'accordo separato del 22 gennaio 2009 e questo è un danno per tutto il mondo del lavoro. Tale accordo non può essere aggiustato, ma deve essere cancellato.
La triennalizzazione prevista dall'accordo del 22 gennaio 2009, in assenza di qualsiasi meccanismo di recupero dell'inflazione reale, soprattutto alla luce di così grandi incertezze del ciclo economico globale e degli andamenti dell'inflazione, ha come effetto una riduzione del potere d'acquisto dei salari.
Va estesa la contrattazione di secondo livello che non può essere però solo legata a salario variabile.
La Fiom ribadisce l'importanza della contrattazione sociale territoriale, in aggiunta a quella collettiva nazionale ed a quella di secondo livello.


• FISCO

Non è possibile che circa l'80% del reddito complessivamente dichiarato provenga da pensioni e da lavoro dipendente.
Solo il 5% è reddito di impresa e il 4,2% da lavoro autonomo.
Tutto ciò si spiega con una grande e diffusa evasione ed elusione fiscale.
La riforma fiscale è quindi un'assoluta priorità dell'iniziativa sindacale, per ragioni di giustizia sociale serve abbattere significativamente le tasse sul lavoro dipendente e sulle pensioni e aumentarle invece per gli strati sociali più ricchi e soprattutto di farle pagare a chi le evade.
La Fiom CGIL è impegnata affinché riesca lo sciopero del 12 marzo 2010 convocato
da tutta la CGIL nella cui piattaforma ci sono anche delle proposte concrete per la
riforma fiscale.


 DEMOCRAZIA

Il Congresso della Fiom di Vicenza riafferma il valore centrale della diffusione nei luoghi di lavoro della democrazia e della partecipazione ed in particolare chiede che la CGIL preveda per tutte le categorie di far votare i lavoratori e le lavoratrici, attraverso lo strumento del referendum a voto segreto, le piattaforme e gli accordi.
Una reale partecipazione delle lavoratrici e dei lavoratori a tutte le scelte delle organizzazioni
sindacali è la condizione "sine qua non" per l'unità: un'unità messa in crisi dalla scelta di CISL e UIL di rifiutare il voto delle lavoratrici e dei lavoratori su piattaforme ed accordi.
Non si può parlare di unità se non c'è una legge che garantisca al mondo del lavoro il diritto alla democrazia sindacale, per questo proponiamo alla CGIL che ci sia un impegno chiaro verso questa strada.
La Fiom è impegnata a raccogliere le firme per presentare una legge di iniziativa popolare sulla democrazia e rappresentanza.


 PACE

Occorre oggi più che mai ribadire la nostra scelta di contrastare l'utilizzo della forza militare per la risoluzione dei conflitti e nei rapporti internazionali, anche per questo la FIOM di Vicenza è sempre stata contraria alla costruzione di una nuova base militare USA a Vicenza.
La Fiom è schierata in difesa della Pace, contro la guerra "senza se e senza ma".
Per questo vanno ritirate le truppe estere dall'Iraq, va definita una strategia di uscita del nostro contingente militare in Afghanistan e va definito un nuovo sistema internazionale che escluda il ricorso alla guerra.
Siamo convinti che la CGIL si debba attivare in tutte le sedi affinché si arrivi al riconoscimento di due popoli e due stati in Palestina.


 EUROPA

Va aperta una discussione tra i sindacati europei per elaborare insieme una strategia comune al fine di evitare la concorrenza sui diritti e sul costo del lavoro tra i lavoratori cittadini di stati diversi e per affrontare insieme ed in modo deciso la crisi.
Serve un'azione comune come sindacato Europeo per estendere i diritti anche ai lavoratori che oggi non li hanno.
Va rafforzato il ruolo del Sindacato Europeo per cominciare a ragionare su diritti, contrattazione, fiscalità, retribuzioni e per saper contrastare le attività di delocalizzazione che rifiutano spesso qualunque principio di responsabilità sociale verso il lavoro, l'ambiente e il territorio.
La Fiom ribadisce la propria contrarietà alla direttiva Bolkenstein e ai suoi principi.

 

 MOVIMENTI

Va ribadita la nostra idea di sindacato aperto che tiene un rapporto stretto con i movimenti che per primi a Genova nel 2001 denunciarono che il modello di sviluppo era in crisi e che proponevano ricette diverse al cui centro c'era lo sviluppo sostenibile e la democrazia. Non dobbiamo chiuderci in noi stessi ma condividere con i sudetti movimenti pezzi di strada comuni su battaglie come i diritti, la libertà di informazione, la pace e il diritto a un futuro migliore.


 ORGANIZZAZIONE

Vanno rafforzate la funzione contrattuale e la capacità di iniziativa della CGIL per affrontare la grande sfida di sindacalizzare tutto il mondo del lavoro diffuso, frantumato e precarizzato.
A tal fine la CGIL deve rivedere la propria struttura organizzativa, rendendola anche meno burocratica, e distribuire le proprie risorse per favorire una nostra presenza più capillare nel territorio.
La Fiom è favorevole a un percorso di accorpamento tra le categorie al fine di porre in essere una grande categoria dell'industria che unifichi tutto il mondo del lavoro.


 BILATERALITA'

Oggi più che mai è giunto il momento per aprire a livello confederale una discussione schietta e chiara che individui una linea comune sugli ENTI BILATERALI, evitando di lasciare in solitudine ogni categoria.
Per noi essa non deve in alcun modo sostituire il ruolo della contrattazione collettiva ne sostituire il ruolo dei servizi pubblici che garantiscono i diritti universali dei cittadini.


 BENI COMUNI

La Fiom ribadisce il proprio impegno a sostegno della difesa dei beni comuni ed alla campagna contro la privatizzazione dell'acqua.


 NUCLEARE

La Fiom ribadisce la propria contrarietà al nucleare ed il proprio sostegno allo sviluppo di energie alternative.


 DISCRIMINAZIONI

La Fiom esprime la propria assoluta contrarietà a qualsiasi tipo di discriminazioni: di razza, di genere, religiose, politiche e di orientamento sessuale.
Esprime in particolare fortepreoccupazione per il dilagare di un pensiero razzista nella nostra società.

 

Magrè di Schio, 26 febbraio 2010

 

Documento approvato all'unanimità.

 

 

 


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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