Finanziamento partiti, Filippin: nostra proposta diventi legge
Mercoledi 4 Aprile 2012 alle 18:12 | 1 commenti
Rosanna Filippin, Segretario regionale Partito Democratico - "Lusi non è il Pd, il partito è 100 anni davanti alla Lega sulla trasparenza".
"È almeno un anno e mezzo che il Pd ha depositato alla Camera un disegno di legge per una riforma complessiva della disciplina e del finanziamento dei partiti. La vicenda che oggi tocca la Lega Nord non fa altro che confermare quanto chiediamo con forza".
Rosanna Filippin, segretario regionale del Pd, è certa che solo la trasformazione in legge della proposta avanzata dal PD potrà permettere di superare l'impasse politica e i ripetuti scandali che hanno ormai trasformato la politica nazionale un circo Barnum agli occhi di troppi cittadini. "La Costituzione assegna ai partiti una personalità giuridica che ancora oggi non hanno. La realtà impone questo passaggio - afferma la Filippin - per vincere gli inutili personalismi e favorire un meccanismo di controllo a 360 gradi. Proprio sul controllo il Pd può essere di esempio per tutti: abbiamo costituito un comitato di tesoreria che affianca il tesoriere e il collegio sindacale dei revisori. E come non bastasse abbiamo rimesso i bilanci in mano ad una società di revisione esterna che possa certificare la regolarità di quanto dichiarato.  Abbiamo chiesto l'intervento della Corte dei Conti per i bilanci dei partiti ancora in tempi non sospetti. E la pratica dovrebbe valere tanto per il bilancio nazionale quanto per quelli territoriali che dal "centro" percepiscono quote di finanziamento pubblico per i rimborsi elettorali. Solo così - chiarisce il segretario regionale del PD - si può pensare ad un effettivo rafforzamento delle norme sanzionatorie. Le presidenze di Camera e Senato potrebbero infatti azzerare i rimborsi elettorali in caso di irregolarità certificate dalla Corte dei Conti". "Lusi rappresentava la margherita e non è il PD. Il partito oggi non ha rivali in fatto di trasparenza sui bilanci", commenta poi Rosanna Filippin tracciando un parallelo tra la vicenda che ha recentemente coinvolto l'ex tesoriere della margherita e lo scandalo odierno che sta minando le fondamenta della Lega Nord. "Mi piacerebbe sapere cosa pensa di farsene la Lega di 4,5 milioni di euro in diamanti. Non credo che il partito omaggi tutte le sue signore con brillanti da un carato in stile Colazione da Tiffany. La cosa più triste - conclude il segretario regionale del PD - è che poi tutto in questa storia appare un deja vu. Ma nessuno dei ricordi è un esempio di storia edificante: la Francia ha avuto i suoi presidenti che ricevevano diamanti da dittatori africani come Bokassa in cambio di appoggio. In Italia l'acquisto di case ad insaputa del beneficiario è diventata ormai una moda lanciata da un ex ministro dello scorso Governo Berlusconi". Â
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