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Finanziamento di un milione di sterline per la startup Mooges guidata dal vicentino Bruno Zamborlin

Di Rassegna Stampa Lunedi 5 Giugno 2017 alle 23:45 | 0 commenti

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Mogees, startup vicentina con sede a Londra che trasforma gli oggetti in strumenti musicali, ha ottenuto un finanziamento di un milione di sterline, ci informa NordEst Economia. Tra gli investitori di questo round anche Italian Angels for Growth (IAG), il principale network di business angels in Italia che, già nel gennaio 2016, aveva scommesso nella startup fondata e guidata dal giovane vicentino Bruno Zamborlin (a seguire una sua intervista) stanziando un capitale di 600 mila euro. Assieme a IAG ha partecipato un gruppo di investitori tra i quali: Elio Leoni Sceti, board director di ABInbev, azienda quotata, leader mondiale nella produzione di birra, (già amministratore delegato del gruppo Iglo e precedentemente CEO della storica etichetta discografica EMI), Haim Perry, fondatore e membro del consiglio di Hotels4U e Thomas cook UK e Eric Nicoli CBE, ex presidente non esecutivo di HMV Group plc, ex presidente del gruppo EMI.

Sensore e App di MoogeesAnche A.I. Music Group, fondato da Siavash Mahdavi, ha partecipato al round.

"Mogees è un progetto fortemente innovativo e originale - ha dichiarato Giuseppe Visentini, champion dell'investimento per IAG - e riteniamo che questa immissione di capitale possa portare ad ampliarne l'utilizzo, oltre che nell'ambito musicale, in quello ludico ed industriale"
"Siamo lieti - ha dichiarato Bruno Zamborlin, CEO e Fondatore di Mogees - che un gruppo così esperto di investitori privati e di imprese ci abbia rinnovato la sua fiducia partecipando a questo round di investimenti. Ognuno dei sostenitori vanta un background di grande successo nel business e un enorme bagaglio di conoscenza. Sono orgoglioso dei risultati raggiunti fino ad ora e dell'opportunità per questa tecnologia di rivoluzionare alcuni settori che sono la forza trainante di questa espansione".
Mogees è un'azienda che realizza una tecnologia basata sul "machine learning" in grado di trasformare tutte le vibrazioni prodotte dagli oggetti in informazioni di controllo attraverso tecnologie smart. Oggi applicata al settore della musica, in futuro potrebbe rivolgersi ai settori dell'IoT, dei videogiochi, dei sistemi di realtà virtuale e realtà aumentata, oltre che a progetti rivolti all'educazione musicale per bambini e al mondo industriale.

 

Bruno Zamborlin ha inventato Mogees, lo strumento musicale che si suona attraverso un'app 

di Daria Simeone da L'Huffington Post

Che musica fa un albero? E un aereo di linea russo? Chiedetelo a Bruno Zamborlin che è andato a scoprirlo. 32 anni, vicentino, una laurea in informatica e un dottorato in Tecnologie Musicali, da 5 anni londinese di adozione e fondatore di Mogees, la start up di cui parlano tutti, dalla Bbc alla Cnn, e che ha creato lo strumento degli strumenti: quello in grado di produrre musica attraverso ogni oggetto che ci circonda. Si tratta di un sensore che, attaccato a un albero o alla fusoliera di un aereo – o a una porta, a un tavolo, a un attaccapanni -riconosce le vibrazioni create quando percuoti l’oggetto e le trasforma in musica, in modo da permetterti di “suonare l’oggetto” attraverso un’innovativa mobile app. I musicisti se ne stanno già innamorando. Tra loro uno dei padri dell’elettronica, Jean Michel Jarre, e Rodrigo y Gabriela, i chitarristi autori delle musiche di Breaking Bad.

Per realizzare questa idea, Bruno ha scelto Londra. Durante un dottorato di ricerca di 4 anni alla Goldsmiths University, ha messo insieme, tassello per tassello, Mogees fino a fare la cosiddetta prova del fuoco: lo ha messo su Kickstarter per avere un’idea di quanti acquirenti potesse attirare con una campagna di crowdfunding. Dopo sole 24 ore dalla presentazione su Kickstarter è stata raggiunta la soglia necessaria alla sua produzione, ovvero 20mila sterline di pre-ordini che, alla data del 16 ottobre, sono arrivati a oltre 60mila sterline. E oggi, grazie anche agli entusiasti che hanno pagato 95 sterline per assicurarsi un Mogees, lo strumento andrà in produzione e presto sarà acquistabile su Amazon come nei negozi di musica.

Bruno, però, così come il suo Mogees, è un po’ fuori dallo stereotipo dell’italiano emigrante che fa fortuna all’estero. Perché questo progetto è nato a Londra, ma ha molta Italia dentro di sé (a parte Bruno ovviamente).

“Certamente non c’è posto migliore di Londra per creare un oggetto del genere – ha detto Bruno – e probabilmente se avessi dovuto realizzarlo in Italia ci avrei messo più tempo a rintracciare tutte le professionalità di cui avevo bisogno. Qui a Londra invece fai parte di una rete di start up che offre tantissimo, soprattutto per quello che riguarda il settore del Music Tech” conferma. Tant’è che oggi nel quartier generale di Mogees nel cuore di Shoreditch ci sono ben 12 dipendenti, tra cui una sola italiana, Beatrice Finauro, a capo del marketing. Per il resto c’è un po’ tutto il mondo, dall’Irlanda all’Iran.

Tuttavia la fiducia a Bruno e al suo progetto, e quindi i soldi (un milione di euro), gli è arrivata proprio dalla sua Italia. Da Padova per l’esattezza, ovvero dall’incubatore d’impresa M31 di Ruggero Frezza e dagli imprenditori Francesco della Rovere e Andrea Ghello con un investimento che rappresenta il 90 per cento di quelli avuti.

Quando gli chiedono se tornerà mai in Italia non sa cosa rispondere: “Londra è una città di passaggio – ha detto su Italian Kingdom – nessuno rimane mai troppo a lungo ed io sono un po’stanco di farmi amici che poi, dopo un po’, vanno via”.


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Giovedi 27 Dicembre 2018 alle 17:38 da Luciano Parolin (Luciano)
In Panettone e ruspe, Comitato Albera al cantiere della Bretella. Rolando: "rispettare il cronoprogramma"
Caro fratuck, conosco molto bene la zona, il percorso della bretella, la situazione dei cittadini, abito in Viale Trento. A partire dal 2003 ho partecipato al Comitato di Maddalene pro bretella, e a riunioni propositive per apportare modifiche al progetto. Numerose mie foto del territorio sono arrivate a Roma, altri miei interventi (non graditi dalla Sx) sono stati pubblicati dal GdV, assieme ad altri come Ciro Asproso, ora favorevole alla bretella. Ho partecipato alla raccolta firme per la chiusura della strada x 5 giorni eseguita dal Sindaco Hullwech per sforamento 180 Micro/g. Pertanto come impegno per la tematica sono apposto con la coscienza. Ora il Progetto è partito, fine! Voglio dire che la nuova Giunta "comunale" non c'entra più. L'opera sarà "malauguratamente" eseguita, ma non con il mio placet. Il Consigliere Comunale dovrebbe capire che la campagna elettorale è finita, con buona pace di tutti. Quello che invece dovrebbe interessare è la proprietà della strada, dall'uscita autostradale Ovest, sino alla Rotatoria dell'Albara, vi sono tre possessori: Autostrade SpA; La Provincia, il Comune. Come la mettiamo per il futuro ? I costi, da 50 sono saliti a 100 milioni di € come dire 20 milioni a KM (!) da non credere. Comunque si farà. Ma nessuno canti Vittoria, anzi meglio non farne un ulteriore fatto "partitico" per questioni elettorali o di seggio. Se mi manda la sua mail, sono disponibile ad inviare i documenti e le foto sopra descritte. Con ossequi, Luciano Parolin [email protected]
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