Finanziamenti ai partiti, Vittorelli: considerazioni sull'affaire Lega Nord
Giovedi 5 Aprile 2012 alle 16:38 | 0 commenti
Davide Vittorelli, Sel Vicenza - "Denuncerò chi ha utilizzato i soldi della Lega per sistemare casa mia. Io non so nulla di queste cose". È con questa imbarazzante giustificazione che il leader della Lega Nord Umberto Bossi sta tentando di allontanare le migliaia di critiche che gli stanno piovendo addosso per l'ultimo "affaire padano" relativo ai finanziamenti pubblici al partito distratti in favore della sua famiglia e di alcuni funzionari.
Un tentativo maldestro, goffo ed impacciato, che rafforza ancor di più la tesi secondo cui, dietro la facciata blasonata di Partito integerrimo ed incorruttibile, la Lega Nord nasconde, in realtà , un verminaio di corruttela, clientelismo e familismo degno della peggiore politica italiana anni ‘80. Quello che sta emergendo dalla triplice inchiesta delle procure di Milano, Napoli e Reggio Calabria sta facendo tremare le fondamenta e le ragioni del partito stesso, portando alla luce responsabilità penali e politiche non più occultabili o declinabili con slogan da piazza o con dichiarazioni gutturali del senatur. Sembrano lontanissimi gli anni ruggenti della Lega Nord, baluardo di un'austera onestà , dell'irreprensibilità e della trasparenza, in contrapposizione alla "Roma Ladrona" dei faccendieri e dei politicanti con le mani in pasta. La realtà che sta emergendo oggi è che il velo dell'ipocrisia e delle menzogne è squarciato ed i cittadini non possono che prendere atto della doppiezza e della simulazione dei dirigenti leghisti, grandi urlatori e censori in periferia, ma altrettanto grandi affabulatori e faccendieri nei palazzi del potere. In questa fase istruttoria i carabinieri del Noe hanno rilevato ingenti movimenti di denaro verso la famiglia di Bossi, in particolare 660mila euro destinati a Renzo, il trota, per auto di lusso, viaggi, feste e per ottenere l'agognato diploma di maturità , 300mila euro al Sinpa (sindacato Padano) di Rosy Mauro, 800mila euro per la scuola privata della baby pensionata Manuela Marrone, moglie di Bossi. Dalle inchieste emergerebbe inoltre che i Sopranos-Bossi, grazie al tesoriere Francesco Belsito, uno indagato per riciclaggio e truffa aggravata, uno con una faccia a cui non si affiderebbe nemmeno il carrello della spesa, uno che ha investito 6 milioni di euro della Lega Nord, tra la Tanzania e Cipro, avevano ampia disponibilità di accesso ai fondi del movimento, potendo così concedersi sfizi e capricci. Questa si annuncia essere la fine dei "Barbari sognanti", dell'asserita superiore qualità e capacità della classe dirigente padana, del presunto celodurismo bossiano, della favola del Nord migliore del Centro e del Sud. Il cerchio magico, con tutta la farraginosa macchina di prebende e clientele, s'è rotto. Ora tocca alla buona politica spazzare via i cocci. Ora tocca a noi.
Davide Vittorelli Coordinatore Cittadino Sinistra Ecologia Libertà di Vicenza
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